«La pandemia in Italia è sotto controllo». A dirlo è il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro durante la consueta conferenza stampa sul monitoraggio settimanale della situazione Covid in Italia. «Il nostro Paese ha le incidenze più controllate rispetto all’Ue mentre in altre nazioni c’è una risalita della positività» ha continuato l’esperto, ribadendo però la necessità di «aumentare il numero delle persone immunizzate». Il report analizza il periodo compreso tra il 15 e il 21 ottobre e per quanto riguarda il tasso di incidenza registra invece una risalta: si parla di 34 casi (dunque sotto la soglia dei 50, ndr) per 100 mila abitanti rispetto al valore di 29 della scorsa settimana. Si registra anche un lieve aumento dell’indice Rt. L’indice di trasmissibilità, infatti, è in leggero rialzo: nel periodo 29 settembre – 12 ottobre è stato pari allo 0,86 contro lo 0,85 della scorsa settimana (la settimana prima era ancora più basso: 0,83).
Crescono i contagi
Aumenta anche il numero di nuovi casi di Covid non associati a catene di trasmissione: si passa da 4.551 a 4.759. Cala, invece, la percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento dei contatti: dal 34 al 33 per cento di questa settimana. In leggero aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi: dal 47 al 48 per cento. Stabile al 19 per cento la percentuale di casi diagnosticati con lo screening. La variante Delta – spiegano dall’Iss e dal ministero della Salute – continua a essere prevalente in Italia; l’unico rimedio per bloccare la circolazione del virus, quindi, resta il vaccino. Serve, però – concludono gli esperti – anche un capillare tracciamento, non abbassando la guardia e continuando, di fatto, a rispettare le regole di contenimento della pandemia.
Buoni i dati sui ricoveri
La buona notizia che emerge dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, intanto, è che continua a diminuire il tasso di occupazione dei pazienti in area Covid negli ospedali del nostro Paese. In terapia intensiva la percentuale è del 3,9 per cento contro il 4,1 della scorsa settimana. Si passa dai 370 del 12 ottobre ai 355 del 19. Nelle aree mediche la percentuale scende ancora al 4,2 contro il 4,6 della settimana precedente: si passa dai 2.665 posti occupati (sempre del 12 ottobre) ai 2.423 del 19 ottobre.
Quattro regioni a rischio moderato
Quattro sono, invece, le regioni classificate a rischio moderato, rispetto alle tre della scorsa settimana. Si tratta di Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Le restanti 17 sono classificate a rischio basso; solo la Campania riporta un’allerta di resilienza. L’incidenza dei casi di Covid, poi, è aumentata in 17 regioni e province autonome rispetto alla scorsa settimana. Le regioni con l’incidenza più elevata sono la provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Veneto; quelle con l’incidenza in diminuzione Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia.
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