I portuali di Trieste tornano alla carica: «Sciopero il 27 ottobre. Cacciati illegalmente, non molliamo»

«È giunto il momento della fratellanza, della lotta e della coerenza», scrive il gruppo di portuali vicini a Stefano Puzzer

Solo ieri durante il “No Paura Day” contro l’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori svoltosi in piazza Unità a Trieste, Stefano Puzzer, portavoce dei lavoratori del porto preannunciava un nuovo sciopero: «Diamo il tempo al governo fino a martedì e con mercoledì ci faremo sentire di nuovo». Oggi, in nuovo comunicato diffuso da un gruppo di portuali vicini a Puzzer, che non fa però riferimento al sindacato “Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste”, arriva la conferma della nuova mobilitazione, prevista per mercoledì 27 ottobre. «Come portuali di Trieste chiediamo ai nostri colleghi un ulteriore sacrificio – si legge -. Ci ritroveremo alle ore 9.00 a Domio, dove riuniti in corteo sfileremo verso l’entrata della Siot, che ricordiamo che è l’oleodotto principale europeo». Dopodiché, secondo gli organizzatori, la protesta proseguirà «a casa nostra, nel nostro porto, da dove ci hanno ingiustamente cacciato con metodi totalmente illegali e vergognosamente violenti», riferendosi all’uso degli idranti per lo sgombero del presidio dei lavoratori del porto dello scorso 18 ottobre. «Noi – rivendicano i promotori dello sciopero – abbiamo il diritto di scioperare e manifestare pacificamente e anche il dovere di difendere la nostra libertà, la nostra Costituzione e il futuro dei nostri figli». E infine i promotori dello sciopero scrivono: «È giunto il momento della fratellanza, della lotta e della coerenza: la gente come noi non molla mai e fino all’obiettivo non mollerà mai».


Foto in copertina: ANSA


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