Il vaccino Novavax al vaglio dell’Ema: via libera atteso in tempi brevi

Il Nuvaxovid utilizza la tecnica delle proteine ricombinanti, già alla base di farmaci contro epatite B e meningite

L’agenzia europea del farmaco (Ema) sta valutando in questi giorni la richiesta di autorizzazione del vaccino anti-Covid di Novavax, Nuvaxovid. La valutazione avverrà in tempi celeri al punto che un parere potrebbe arrivare «entro settimane» se i dati presentati saranno «sufficientemente solidi e completi per dimostrare l’efficacia, la sicurezza e la qualità del vaccino», come si legge in una nota dell’Ema. Il vaccino di Novavax è basato su proteine ricombinanti. In sostanza, usa le proteine dell’agente patogeno, gli antigeni, per stimolare la risposta del sistema immunitario. Si tratta di una tecnologia utilizzata da circa 30 anni, alla base della produzione di vaccini contro epatite B e meningite.


I dati sull’efficacia

Un vaccino diverso, dunque, ad esempio da quelli di Pfizer e Moderna che, invece, si basano sulla tecnologia a RNA messaggero, mentre quelli di Astrazeneca e Johnson & Johnson sono a vettore adenovirale. Nella fase 3 condotta in Messico, il farmaco di Novavax ha registrato un’efficacia del 100 per cento contro la forma moderata e grave della malattia e del 93,4 per cento contro le varianti. Il vaccino in questione dovrebbe essere utilizzabile per tutte le fasce d’età. Secondo il parere del comitato per i farmaci per i bambini (Pdco), potrebbe essere sviluppato e studiato anche per l’uso nei bambini. Novavax prevede due dosi e può essere conservato in frigorifero. Al momento, è stato autorizzato per l’uso di emergenza solo in Indonesia.


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