Sara Cunial può entrare alla Camera senza Green pass (per ora): il 1° dicembre la decisione finale

Il presidente del collegio d’appello ha deciso di accogliere la richiesta della componente del gruppo Misto per «consentire alla deputata di esercitare il suo mandato di rappresentanza popolare»

La deputata del gruppo Misto ex M5s Sara Cunial potrà entrare alla Camera senza esibire il suo Green pass. È la risposta del presidente del collegio d’appello della Camera dei deputati Andrea Colletti che ha accolto con un decreto cautelare la richiesta di sospensione presentata dalla deputata. Cunial si era rivolta al giudice in attesa della decisione del Consiglio di giurisdizione della Camera che deciderà sul suo caso il prossimo 1 dicembre. Alla base delle iniziative della deputata No vax la volontà di ribellarsi alla decisione dei collegio dei questori di introdurre l’obbligo di pass sanitario anche per accedere a tutte le sedi della Camera e partecipare così ai lavori parlamentari. Cunial è la stessa che lo scorso ottobre si era barricata insieme al consigliere regionale del Lazio Davide Barillari nell’ufficio della Regione Lazio per protestare contro l’obbligo di Carta verde a lavoro uscendo dopo quasi 13 ore. Poi il ricorso al collegio d’appello per la misura presa anche in Parlamento che ora ha avuto risposta: Sara Cunial potrà entrare alla Camera anche senza Green pass in considerazione del dovere di «consentire alla deputata di esercitare il mandato di rappresentanza popolare».


Le proteste No Green pass e l’ombra dello scandalo americano

«Qui non ci sentiamo più tutelati da uno Stato che si è dimostrato regime ostile ai cittadini e alla Costituzione». Lo scorso 16 ottobre Sara Cunial urlava queste e altre parole davanti al consolato svedese insieme ad altri manifestanti No Green pass, decisi a richiedere asilo all’estero e a fuggire da un paese «in balìa di una dittatura sanitaria». Era stato l’ultimo atto delle gesta No vax della deputata che, nel giro di poche settimane, è poi tornata alla ribalta dei notiziari per un misterioso coinvolgimento nell’Italygate. L’inchiesta americana voluta da Donald Trump decisa a dimostrare il coinvolgimento dell’Italia nei brogli che hanno portato all’elezione dell’attuale presidente Usa Joe Biden. Secondo quanto riportato nel libro “Betrayal: The Final Act of the Trump Show“, opera del giornalista americano Jonathan Karl di ABC News, Kash Patel (capo dello staff del Sottosegretario alla Difesa in epoca Trump) avrebbe chiesto a Ezra Cohen (Sottosegretario alla difesa per l’intelligence e la sicurezza) di inviare degli uomini in Italia per parlare con il detenuto Arturo D’Elia, il consulente di Leonardo SpA arrestato lo scorso dicembre 2020 con l’accusa di «un grave attacco alle strutture informatiche» della ex Finmeccanica. Ad agevolare la visita nel penitenziario in provincia di Salerno sarebbe stata proprio la deputata Cunial.


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