Chi controlla il Green pass su treni regionali, bus e metro? Lo scontro tra Draghi e Lamorgese in Cdm

Ieri durante il consiglio dei ministri il premier e la ministra dell’Interno hanno litigato sul piano straordinario di controlli da affidare al Viminale. E il nodo dei trasporti pubblici locali è ancora sul tavolo

Durante il consiglio dei ministri che ha approvato ieri il decreto sul Super Green pass è andato in scena uno scontro inedito. Ovvero quello tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. È successo quando il governo ha annunciato un piano di controlli da affidare al Viminale in vista del Natale. Perché secondo la ministra non ci sono le risorse per mandare le forze dell’ordine a effettuare controlli a campione sulla Certificazione Verde Covid-19 in vigore dal 6 dicembre. Ma sul tavolo ci sono altri problemi che riguardano il nodo dei controlli. Ovvero quelli da effettuare su treni regionali, autobus e metropolitane. E qui il tema sollevato già nei giorni precedenti dai sindacati è quello solito: chi controlla?


Palazzo Chigi e Viminale litigano

Dello scontro sui controlli tra Palazzo Chigi e Viminale parla oggi Repubblica. Che racconta come tra Draghi e Lamorgese il contrasto sia nato quando il premier ha chiesto di accompagnare il decreto sul Super Green pass a un piano di controlli straordinari da affidare alle forze dell’ordine: polizia, carabinieri, Guardia di Finanza, militari. La richiesta non è peregrina, visto che il nuovo decreto cambia le regole per gli esercizi commerciali, i trasporti, gli hotel, i cinema e i teatri. E che se è vero che questo tipo di controlli spetta al gestore dell’esercizio, le cronache di questi giorni hanno riportato molti casi di verifiche farlocche o inesistenti. Come ha denunciato per esempio ieri il divulgatore scientifico Piero Angela.


Qui Lamorgese ha contestato Draghi. «Ma noi non siamo in grado di garantirlo al meglio (il piano di controlli, ndr), siamo in carenza di uomini e risorse». La replica di Draghi riportata dal quotidiano è stata questa. «Non posso sentire un argomento del genere, perché è fondamentale aumentare i controlli. E spetta all’Interno garantirlo». Ma il problema degli assembramenti e dell’ordine pubblico è reale. Come ha spiegato a Open Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, «l’assembramento non può essere prevenuto dalla polizia. Ci vuole l’intervento degli enti locali. Per esempio a Verona hanno cominciato a istituire i sensi unici pedonali. Questo facilita anche l’azione della polizia, perché altrimenti in una via con diversi negozi a chi devo dire ‘distanziatevi’? A chi dico ‘restate a casa’? Servirebbe un poliziotto a ogni incrocio. Alle forze dell’ordine devono essere dati ordini attuabili, ‘ad impossibilia nemo tenetur‘».

Controlli e multe su treni e bus: a chi spettano?

Il tema dei controlli e delle multe su treni regionali e trasporto pubblico locale è però ancora più complicato. Quando se ne è cominciato a parlare i sindacati dei trasporti hanno fatto subito notare che controllare treni e bus pieni fino all’inverosimile è impossibile. Oggi, racconta La Stampa, la questione è diventata ancora più spinosa. «Il governo ci dica come avverranno le verifiche, con quale personale, visto che non ci sono sufficienti controllori. E non può ricadere tutto sul capotreno o sull’autista perché parliamo di mezzi ad alto affollamento», dice al quotidiano Maria Teresa De Benedictis, segretaria nazionale della Filt Cgil. «Noi riteniamo che la verifica debba essere fatta all’acquisto del titolo di viaggio, proprio per non esporre il personale ad alterchi e aggressioni a bordo del mezzo», sostiene la sindacalista.

Ma questo ragionamento porta con sé un corollario. Ovvero che allora a verificare la validità del Green pass “base” – non servirà quello rafforzato per i trasporti locali – dovrebbero essere i venditori dei biglietti. Ovvero tabaccai, edicolanti e bigliettai delle stazioni. Mentre per la metropolitana il sindacato propone di aggiornare il meccanismo elettronico dei tornelli per renderlo in grado di leggere il Qr code con l’app VerificaC19. Ma si tratterebbe di operare su tutti i tornelli di tutte le metropolitane d’Italia con un intervento tecnico. Non è esattamente qualcosa che si riesce a fare in qualche settimana. E sui treni regionali? In teoria potrebbe funzionare come su quelli ad Alta Velocità, ovvero il controllore potrebbe verificare insieme al biglietto il possesso del certificato.

Il trasporto pubblico locale e il Green pass da controllare

Ma anche qui De Benedictis non è d’accordo: «Sui treni regionali c’è un’alta affluenza e un capotreno non può fare tutto da solo. Le aggressioni sono all’ordine del giorno, dobbiamo evitare altre occasioni di conflitto», sostiene la segretaria della Filt Cgil. Il sindacato propone una strada diversa: la piattaforma online di Trenitalia potrebbe acquisire il Green pass prima di vendere il biglietto. Non solo. I controlli, secondo il sindacato, «spettano alle forze dell’ordine, penso a delle squadre che salgono alle fermate e fanno gli accertamenti. Si può immaginare anche un servizio di vigilanza privata a supporto dell’azienda». E probabilmente Lamorgese obietterebbe: se non ci sono le risorse per un piano di controlli nelle strade e sui posti di lavoro, perché dovrebbero esserci per gli autobus?

La circolare del ministero dei Trasporti

Il Corriere della Sera scrive che una circolare del ministero dei Trasporti stabilirà le modalità di verifica. Per i treni ad Alta Velocità il controllo avviene al momento dell’accesso al varco con verifica del titolare del biglietto. Il treno viene fermato in caso di positivo a bordo, mentre sugli aerei si effettua all’imbarco. Negli aeroporti è anche prevista la misurazione della temperatura.

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