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Nuova variante Covid, l’Oms: «Può sfuggire ai vaccini». Von der Leyen: «Sospendere tutti i voli dall’Africa meridionale»

26 Novembre 2021 - 16:58 Redazione
Il National Institute of Communicable Diseases ha riferito che la presenza della variante è stata documentata con il sequenziamento in 22 casi positivi, per lo più giovani. Ma se ne segnalano già molti altri

«Sfortunatamente, abbiamo rilevato in Sudafrica una nuova variante che rappresenta fonte di preoccupazione». È cominciata così, con l’annuncio del virologo Tulio de Oliveira, direttore del KwaZulu-Natal Research and Innovation Sequencing Platform all’Università di KwaZulu-Natal la vicenda della variante B.1.1.529 o variante Omicron, come denominata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Era emersa a novembre 2021 dopo tre rilevamenti in Botswana e oggi sta causando il crollo delle Borse a livello mondiale. Il National Institute of Communicable Diseases del Sudafrica ha riferito che la presenza della variante è stata documentata con il sequenziamento in 22 casi positivi, per lo più giovani.

La variante Omicron

Le segnalazioni, però, stanno arrivando anche da molti altri laboratori del paese. In totale sono almeno una sessantina i casi accertati a livello mondiale, tra cui quattro in Botswana e uno a Hong Kong in un viaggiatore di ritorno dal Sudafrica. Ciò nonostante, almeno stando alla valutazione del NICD, è «probabile» che i vaccini offrano protezione anche contro questa variante. L’inviato speciale dell’Oms per il Covid-19, David Nabarro, da parte sua ha spiegato che la nuova variante sembra avere «una maggiore capacità» di eludere i vaccini. «La mia opinione è che sia davvero appropriato preoccuparsi», ha spiegato il dirigente Oms alla Bbc, «il virus sembra che avrà una maggiore capacita’ di eludere le difese che tutti noi abbiamo costruito con le vaccinazioni che abbiamo ricevuto dall’inizio di quest’anno». Dagli Usa, Anthony Fauci ha detto che la variante presenta delle mutazioni che preoccupano, ma che non ci sono indicazioni al momento che sia negli Stati Uniti. La nuova variante è stata ufficialmente denominata con la lettera dell’alfabeto greco Omicron dall’Oms che, poche ore fa, ha comunicato la decisione.

I Paesi chiudono le frontiere aeree

Intanto molti Paesi hanno cominciato a chiudere i voli con il Sudafrica e con gli altri Stati africani in cui è stata individuata la variante. Ha cominciato Israele, l’Italia si è accodata con un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Il Regno Unito ha annunciato che vieterà l’ingresso ai viaggiatori provenienti da sei paesi africani: Sudafrica, Namibia, Lesotho, Eswatini, Zimbabwe e Botswana. Gli ultimi ad aver preso una decisione simili sono gli Stati Uniti. A partire da lunedì 29 novembre saranno imposte restrizioni ai viaggi dai paesi del Sud Africa e da altre 7 nazioni tra cui Botswana, Namibia, Zimbabwe, Lesotho e Mozambico.

Il ministro della Salute britannico Sajid Javid ha detto oggi alla Camera dei Comuni ha detto che la nuova variante può costituire un rischio rilevante per la salute pubblica. La Germania ha vietato i voli dal Sudafrica. L’Olanda ha deciso di introdurre un divieto per i voli provenienti dall’Africa australe: Botswana, Swaziland, Lesotho, Namibia, Zimbabwe e Sudafrica. Anche il Giappone ha chiuso i voli dall’Africa del sud. Un portavoce dell’Oms ha messo in guardia dalle restrizioni sui viaggi: «Ci vorranno alcune settimane per capire quale impatto ha questa variante. I ricercatori stanno lavorando per capire di più sulle mutazioni e cosa significano potenzialmente per quanto sia trasmissibile o virulenta questa variante e come possono avere un impatto su diagnostica, terapie e vaccini».

Il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa ha convocato in via straordinaria il Consiglio di Comando per il Coronavirus domenica 28 novembre. Secondo i medici del paese la quarta ondata avrebbe dovuto colpire il Sudafrica a metà dicembre con i viaggi delle feste di Natale. Il paese attualmente ha più contagiati di tutti nel continente: 2,95 milioni di casi registrati e quasi 90 mila decessi. Intanto Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igm), ha detto all’agenzia di stampa Agi che ci vorranno due o tre settimane per capire se la nuova variante è davvero pericolosa: «Per adesso sappiamo davvero pochissimo di questo ceppo. Non possiamo prevederne l’epidemiologia né sapere se si diffonderà come la Alpha o la Delta. Il sequenziamento dell’RNA virale ha però mostrato che la variante B.1.1.529 presenta oltre 30 mutazioni, molte comuni ad altri ceppi già noti, ma alcune, sempre a livello di proteina spike, hanno suscitato preoccupazione perché potrebbero suggerire una maggiore capacità di sfuggire alla risposta immunitaria dell’organismo».

Per adesso la nuova variante «sembra essersi selezionata in persone immunodepresse, con una risposta immunitaria più debole. Nella regione sudafricana l’incidenza di HIV è molto più elevata rispetto alla maggior parte del mondo. Ciò che è certo è che in Sudafrica il tasso di vaccinazione è intorno al 24 per cento, a fronte della media mondiale del 40 per cento, e al 70-80 per cento e oltre nei paesi più sviluppati». Per il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma Francesco Vaia «la nuova variante sudafricana ci dice tre cose: ci saranno sempre varianti fino a quando non avremo il punto fine; occorre adeguare i vaccini alle varianti, e non è più rinviabile; bisogna spingere per una politica di vaccinazione che vada oltre i nostri confini».

Ursula von der Leyen: «L’Europa si muova velocemente»

Preoccupata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «Le notizie sulla nuova variante sono molto preoccupanti. Sappiamo che le mutazioni si possono propagare in tutto il mondo in pochi mesi. Per questo è importante che l’Europa si muova velocemente e in modo compatto. Ho proposto agli Stati membri di attivare il freno d’emergenza per limitare la diffusione della nuova variante con la sospensione di tutti i voli dall’Africa australe fino a quando non avremo una chiara comprensione della gravità della variante». «Chi ritorna da questa regione dovrebbe seguire strette regole di quarantena», ha tuonato. I contratti dell’Unione europea con i produttori affermano che «i vaccini devono essere adattati immediatamente alle nuove varianti man mano che emergono. L’Europa ha preso le precauzioni», ha concluso.

Foto in copertina di repertorio: ANSA/US AUSL PIACENZA

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