Green pass base e rafforzato: cosa si può fare da oggi e come funzionano i controlli su bus e ristoranti

Da oggi, 6 dicembre, e fino al 15 gennaio in vigore il Super Green pass. No vax esclusi dalla vita sociale. I due certificati e i controlli a Roma e Milano

Oggi, 6 dicembre, entra in vigore il Super Green pass fino al 15 gennaio. E mentre il governo Draghi ha pubblicato sul sito di Palazzo Chigi le Faq che spiegano come funzionano la Certificazione verde Covid-19 base e rafforzata e disciplinano cosa si può fare e non fare a Natale e Capodanno, da oggi scattano anche i controlli su bar, ristoranti e, soprattutto, sui trasporti pubblici locali. A Roma si parte dalle 5 del mattino con controlli a campione in 67 tra capolinea e fermate degli autobus e della metro. Li effettueranno le forze dell’ordine, come deciso dal prefetto Matteo Piantedosi. A Milano le squadre saranno miste, come ha chiesto la circolare del Viminale: a controllare saranno il personale delle aziende di trasporto con il supporto della polizia.


I due certificati

Da oggi le certificazioni saranno due. Quella “base” si ottiene ancora con un tampone negativo e consente di andare a lavoro, a scuola, all’università e nelle mense, di salire sui mezzi del trasporto pubblico locale, fare la spesa e recarsi in farmacia oltre che frequentare gli hotel con i relativi servizi di ristorazione. Il Super Green pass cosiddetto rafforzato invece è quello che si ottiene con la vaccinazione o l’avvenuta guarigione e servirà per accedere a bar e ristoranti al chiuso, cinema, teatri, stadi, discoteche, palestre e piscine in zona gialla. Sono esenti i bambini al di sotto dei 12 anni, i soggetti che non possono vaccinarsi, i vaccinati con ReiThera e i cittadini di San Marino. Va da sé che senza Green pass non si può utilizzare i mezzi di trasporto pubblici, accedere ai luoghi di lavoro e alle relative mense, andare all’università e accedere come visitatori nelle strutture sanitarie.


Con quasi tutta l’Italia in zona bianca (tranne Friuli-Venezia Giulia e provincia autonoma di Bolzano, ma la situazione potrebbe cambiare a breve con l’ingresso di altre regioni in zona gialla) ieri il ministero della Salute ha rilasciato l’aggiornamento dell’app VerificaC-19 che distingue tra tipologia di verifica “base” e “rafforzata”. I controlli sui trasporti pubblici partiranno da oggi e saranno concentrati nelle ore di punta e alle fermate più affollate. Chi sale su un bus senza certificato rischia una multa che va dai 400 ai 1.000 euro. I controllori non potranno elevarle ma manderanno una segnalazione in prefettura. Per il trasporto pubblico non di linea, cioè taxi e noleggio con conducente, resterà invece valida la vecchia regola. Spiega oggi Repubblica che i passeggeri potranno non avere il Green Pass ma dovranno indossare la mascherina.

I controlli a Roma e Milano

A Roma, aggiunge oggi il quotidiano, le verifiche partiranno alle 5 del mattino, con la partenza della prima corsa. A parte gli under 12 e chi è esentato, i passeggeri subiranno i controlli «soprattutto in uscita» dai mezzi pubblici. Anche per evitare problemi ed eventuali aggressioni. Il Cotral prevede stop alle corse in caso di No Green pass a bordo e la possibilità di chiamare il 112. Anche Atac ha scelto una linea simile. Ma i suoi verificatori chiedono comunque che a controllare siano polizia e carabinieri. A Milano Atm schiererà 40 controllori. La polizia affiancherà il personale nei mezzanini e nelle stazioni della metropolitana: oggi a Lanza, Conciliazione, Sondrio e Zara. Ai carabinieri spetterà invece un controllo con gli addetti delle aziende a Milano e nell’hinterland per i treni dei pendolari. I passeggeri verranno controllati per lo più prima di salire sui mezzi, proprio in chiave anticontagio. Nessuna deroga, almeno per ora, per gli studenti. Ma i controlli saranno in fasce orarie diverse rispetto all’ingresso a scuola.

Lo stato d’emergenza

Intanto Mario Draghi è orientato a non prorogare lo stato d’emergenza che scade a fine anno. E a seguire per la proroga della struttura commissariale la via della legislazione ordinaria, disciplinando con norme ad hoc la mobilitazione sanitaria e tutte le misure legate allo stato d’emergenza. Ad oggi l’orientamento prevalente sarebbe quello di evitare la proroga. Lo stesso premier l’aveva definita una «strada di buonsenso», precisando però che si sarebbe fatto quel che serviva. Se, insomma, il lavoro degli uffici legislativi si chiuderà con una fumata nera, la proroga sarà inevitabile. Anche se lo stato di emergenza si porta infatti dietro tutta una serie di norme che dal 2020 regolano la vita degli italiani. Dall’obbligo di mascherine al distanziamento, dai protocolli sul lavoro allo smart working, dal ruolo e le funzioni del commissario per l’emergenza fino all’obbligo del Super Green pass.

Leggi anche: