Draghi alla Camera: «Difendiamo la normalità con le unghie e i denti» – Il video

Queste le parole del premier Draghi nella replica alla Camera dopo l’informativa sul Consiglio europeo. Ha parlato di tutto: Covid, variante Omicron, Ravanusa e caro bollette

«Oggi più dell’85 per cento degli italiani sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi e circa il 20 per cento la terza. Voglio incoraggiare chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile». Queste le parole del premier Mario Draghi che alla Camera, in un’Aula poco affollata (presenti soprattutto Pd e FdI) ha tenuto alcune comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo. «Come dimostra l’Iss, i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte rispetto a chi ha fatto la terza. Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. E per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come fatto finora», ha detto. Poi, riferendosi agli ultimi dati della pandemia del Coronavirus, ha parlato di un «quadro molto diverso rispetto all’anno scorso. Il numero totale di persone attualmente positive al virus in Italia è 297 mila. Dodici mesi fa erano 675 mila, nonostante un livello di restrizioni molto maggiore. Le persone ricoverate sono 8.026. Il 14 dicembre 2020 erano 30.860. Negli ultimi sette giorni ci sono stati in media 95 decessi al giorno. Nello stesso periodo di un anno fa erano stati 629. Dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri».


Nonostante ciò, quello che preoccupa di più l’esecutivo resta la diffusione della variante Omicron che «dalle prime indagini» risulta essere «molto più contagiosa» e che, dunque, «ci impone la massima attenzione nella gestione della pandemia». «I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, nell’UE, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita. Il governo ha deciso di rinnovare lo stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. Invito i cittadini a mantenere la massima cautela», ha dichiarato.


Uno dei temi centrali delle ultime settimane, poi, è stato quello del caro bollette con rincari che fanno paura a famiglie e imprese. Si rischia un 2022 con una spesa di circa 800 euro in più a famiglia. Una cifra da record. Per questo motivo Draghi ha voluto chiarire come stanno le cose: «L’aumento del costo dell’energia è legato soprattutto a cause congiunturali, come la ripresa economica globale e le strozzature negli approvvigionamenti. Questi fattori transitori dovrebbero essere almeno in parte superati nel corso del 2022, con la normalizzazione dei consumi e il superamento dei colli di bottiglia». Il rischio, intanto, è che le risorse stanziate dal governo per il caro bollette servano solo in parte e che, dunque, non bastino affatto per evitare la stangata.

Il motivo di questi aumenti folli? «I rincari riflettono anche un problema strutturale della transizione energetica. L’espansione delle rinnovabili è ancora incompleta, anche a causa delle esitazioni dei governi di molti Paesi. Al tempo stesso, per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni, a livello globale utilizziamo meno fonti fossili come il carbone. Il risultato è una dipendenza da combustibili di transizione come il gas, con rischi di aumento dei prezzi», ha spiegato. E sulle risorse stanziate dal governo, Draghi ha parlato di più di 4 miliardi: «Per l’anno prossimo, abbiamo previsto altri 3,8 miliardi e siamo pronti ad aggiungere altre risorse se l’andamento dei prezzi non dovesse stabilizzarsi.

Per il primo trimestre 2022, annulliamo gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche domestiche, per le piccole attività commerciali, per le microimprese; riduciamo al 5 per cento l’aliquota IVA e abbattiamo gli oneri generali di sistema per il gas; e per i cittadini più poveri e in gravi condizioni di salute, c’è quasi un miliardo per rafforzare le agevolazioni». Infine si è soffermato sulla tragedia di Ravanusa, ad Agrigento, dove un’esplosione ha causato una strage con diverse vittime: «È essenziale che venga fatta luce al più presto su quanto accaduto per accertare le responsabilità. Episodi come questo non devono accadere e sono inaccettabili», ha tuonato, chiamando per nome e per età tutte le vittime.

La replica di Draghi

«È un’epoca di traumi come non ne vedevamo da tanto tempo, la pandemia che continua, la transizione, un’epoca di profondi cambiamenti che testa le nostre capacità di reagire. Bisogna avere sempre lo sguardo sui più deboli». Così il premier Draghi nella replica alla Camera dopo l’informativa sul Consiglio europeo. «Siamo contenti di come è andato quest’anno e, come ha detto l’onorevole Noja, dobbiamo difendere la normalità che abbiamo conquistato con le unghie e con i denti», ha aggiunto. In merito alla nuova variante e alla necessità di attuare restrizioni sui viaggi: «C’è Omicron che ha capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti, da noi i contagi con Omicron sono meno dello 0,2 per cento, in altri Paesi la variante è molto diffusa, ad esempio in Danimarca, in Regno Unito diffusissima, per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito, non credo ci sia molto da riflettere su questo». Infine sul caro bollette il premier ha detto: «Ci sono stanziamenti imponenti, di misura mai vista prima, orientata a sollevare i più deboli dal rincaro dell’energia. Questi stanziamenti non possono andare avanti all’infinito quindi serve una soluzione strutturale e occorre fare una riflessione sul meccanismo di prezzo dell’energia».

Foto in copertina di repertorio

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