Omicron, nuovi dati incoraggianti dal Regno Unito: «Rischio ricovero 20% in meno rispetto alla Delta». Ma la preoccupazione resta

I ricercatori avvertono: vista l’alta trasmissibilità del virus, gli ospedali potrebbero comunque andare presto in affanno

La variante Omicron corre veloce, ma i suoi effetti sembrano, a oggi, meno gravi della Delta. A suggerirlo è uno studio del team dell’Imperial College di Londra, guidato dal professor Neil Ferguson. Secondo i ricercatori, l’esperienza avuta finora con la nuova ondata parla di un rischio di essere ospedalizzati inferiore del 15/20% rispetto a quello che si ha con la variante Delta. Una percentuale che arriva al 40% se si considera il rischio di degenza (quindi di essere trattenuti almeno una notte in ospedale). Il report è basato sui numeri raccolti tra il 1° e il 14 dicembre, e sull’analisi di 56 mila casi di Omicron and 269 mila di Delta. I dati, pubblicati dal Guardian, arrivano nel giorno in cui il Regno Unito ha superato il tetto dei 100 mila nuovi contagi giornalieri. Lo studio arriva come buona notizia, soprattutto alla luce del fatto che va «a compensare il rischio della ridotta efficacia dei vaccini contro l’infezione da Covid con la variante di Omicron». Ma proprio l’alta trasmissibilità che ha dimostrato la nuova variante spinge i ricercatori alla cautela: a questo ritmo, la pressione sugli ospedali sarà comunque presto molto alta. «Data l’elevata trasmissibilità del virus Omicron – dice lo studio – rimane la preoccupazione per i servizi sanitari, che potrebbero far fronte alla crescente domanda di ricoveri se i casi dovessero continuare a crescere al ritmo osservato nelle ultime settimane».


Immagine di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI/Foto d’archivio


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