Zaia si schiera: «No all’obbligo vaccinale. Il governo vuole mandare la forza pubblica dai No vax?»

Il presidente del Veneto: «Sono stato il primo a istituire le zone rosse, ma non dobbiamo creare tensioni nella popolazione»

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia non è d’accordo con l’estensione dell’obbligo vaccinale a tutti i cittadini. E in un’intervista rilasciata oggi a La Stampa premette: «Guardi, io ho sempre operato in scienza e coscienza nell’interesse dei veneti, portando a casa minacce e insulti di chi non la pensa come me. Come ricordo nel mio libro (Ragioniamoci sopra, dalla pandemia all’autonomia, edizioni Marsilio, ndr), sono stato il primo in Italia a istituire le zone rosse quando ancora molti pensavano che si fosse davanti a una semplice influenza e non ho certo pensato a strategie politiche. Un governatore risponde alla propria coscienza e ai propri cittadini».


E poi affonda: «L’obiettivo è vaccinare tutti, non creare tensioni. Qualcuno ci spieghi quale sarebbe la modalità per la vaccinazione obbligatoria. Mandiamo la forza pubblica? Mi rifiuto di pensare che un Paese civile possa fare una cosa del genere. e se si decidesse di dare delle multe come in Germania allora tutto ciò non avrebbe nulla a che fare con l’aspetto sanitario ma alimenterebbe solo il bacino dei furbetti. Ribadisco: si spieghi come si intende attuare altrimenti lasciamo stare». Zaia infine approva l’ultimo decreto: «Io penso che le limitazioni prese dal Governo siano assolutamente incisive e parallelamente, come ho fatto con la campagna pubblicitaria di Federica Pellegrini, sia necessario continuare a parlare anche con chi non si vuole vaccinare; perché queste persone hanno semplicemente paura e dobbiamo parlare con loro. Questo Paese non ha bisogno di scontri sociali».


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