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La fantomatica “giornalista Rai” e gli ordini di Mattarella e del Governo di «non raccontare certe verità»

31 Dicembre 2021 - 12:23 David Puente
Nel mese di dicembre è tornato a circolare un vecchio audio complottista associato a una fantomatica giornalista Rai

Nel mese di dicembre 2021 è circolato un video riportante il messaggio «Il famoso audio incriminato della giornalista Rai» dove viene inizialmente raffigurata la conduttrice Myrta Merlino, che però lavora a La7, per poi proseguire con ulteriori giornalisti e conduttori televisivi delle reti Mediaset. L’audio del video viene attribuito a una presunta giornalista Rai, ma si tratta di una storia falsa e manipolata utilizzata per sostenere l’esistenza di un sistema marcio dell’informazione televisiva di Stato, manipolata dal Presidente Mattarella e dal Governo Draghi, sulla pandemia Covid-19 e contro realtà come quelle dei No vax e No Green pass.

Per chi ha fretta

  • L’audio circolò a metà settembre 2021 e venne attribuito a una giornalista collaboratrice de La Nazione, spacciandola però per “giornalista Rai”.
  • La giornalista e collaboratrice de La Nazione smentì pubblicamente la paternità dell’audio, sostenendo di aver denunciato il fatto alla Polizia.
  • Il racconto dell’audio si basa su uno sciopero ben noto pubblicamente e annunciato il mese precedente per altre questioni ben precise, che non riguardano fantomatici ordini dall’alto e lauti pagamenti per raccontare ai cittadini falsità o «certe verità».

Analisi

Il video è stato pubblicato inizialmente su TikTok per poi venire condiviso su Facebook, come nel seguente post che dal 12 dicembre 2021 ha superato le 23 mila condivisioni:

Ecco la trascrizione dell’audio:

Eh! Te lo dicevo prima, Vincenza. Secondo me… è successo quello che io bramavo da mesi. Allora, se tu fossi in un sistema di informazione per cui ti hanno detto «Guarda, tu anche se vedi una certa realtà e una certa verità non la devi dire, perché noi abbiamo l’ordine dal Governo, dal Capo dello Stato, da Draghi, dal Presidente del Consiglio e dal Capo dello Stato Mattarella, di dire “questo, questo e questo” e basta! Fanno le manifestazioni dei No Vax? Dobbiamo dire che sono tutti violenti, che sono tutti criminali. Erano un milione e mezzo in piazza a Roma o a Milano? Dobbiamo dire che erano 450 persone». Cioè, questa cosa, che cosa succede, gli è stata imposta, ma i giornalisti sono io… cioè, nel senso, sono persone come posso essere io che sto a voi in questo momento. A me se mi dicono domani, ora io non lo farei mai neanche per un milione di euro e ve lo posso giurare su mia figlia, ma mettiamo che io lavori in Rai e mi dicano «Guarda, se tu sei disponibile a dare… a non dare queste informazioni e a dire la “verità” che ti diciamo di dire noi ti diamo 10 mila euro al mese». Una persona può reggere 15 giorni, 20 giorni, un mese, un mese e mezzo, due, ma prima o poi, e io questo l’ho sempre pensato, dicevo «Ci sarà qualcuno che avrà un crollo e che dirà “Basta, io non ce la faccio più a non dire la verità, io la verità la dico!”». Ecco, questo crollo, Vincenza, lo hanno avuto non uno… un singolo giornalista che potrebbe essere Ilaria Biancalani o un Mario Rossi, non due, l’hanno avuto tutti insieme, e l’hanno avuto così tutti insieme, e in una maniera così repentina, da non permettere alla Rete di effettuare una programmazione alternativa a quella che era la programmazione reale della giornata, e quindi si son visti costretti dall’emittente a mandare in onda delle repliche di programmi dell’uno, veramente quando non c’era nessuno, cose assurde… la Bertone, come si chiama, che faceva quelle interviste, hanno mandato in onda Milly Carlucci, poi altre persone, perché loro si sono visti alle pezze, non sapevano cosa fare! Ma la cosa meravigliosa è… come mai questi giornalisti hanno fatto così? Perché probabilmente si sono stufati di stare al gioco del Governo e loro, eticamente, deontologicamente, perché c’è una deontologia che ti impone di dire sempre la verità e riportare i fatti reali, si sono stufati e probabilmente hanno detto «Basta! Adesso noi vogliamo dire la verità!». Ora vediamo quali saranno gli sviluppi nei prossimi giorni, perché se lo hanno fatto per avere un aumento contrattuale e avere qualcosa in più in capo alla busta paga… allora nei prossimi due o tre giorni tutto si risolve in una bolla di sapone. Ma se così non fosse, e se magari oltre a loro anche altri e di altre testate giornalistiche, sia di cartacee, sia di radio o di altre emittenti, seguono il loro esempio… caspita! Questo potrebbe essere l’inizio di una nuova pagina veramente perché, a questo punto, verrebbe data una informazione reale che potrebbe andare a cozzare con quello che il Governo ci sta dicendo da mesi, tartassandoci in tutti i modi, e potrebbe far emergere la verità anche sui vaccini. Capito?

L’audio attribuito a Ilaria Biancalani

L’audio non è nuovo e circolava in estate associato alla giornalista Ilaria Biancalani, collaboratrice de La Nazione e non della Rai. La stessa, a seguito della diffusione e dell’attribuzione alla sua persona, aveva comunicato una smentita sostenendo di non essere lei l’autrice. Ne avevamo parlato nel nostro articolo di settembre (qui).

Il post del 14 settembre di Ilaria Biancalani. Ad oggi la pagina risulta rimossa oppure oscurata.

Precisiamo che all’epoca avevamo contattato via Facebook la giornalista proponendole cortesemente una telefonata per rispondere a qualche domanda. Sostenendo che fosse in corso un’indagine sull’accaduto, rifiutò ogni nostro invito e richiesta di chiarimento per poi bloccare l’account con la quale l’avevamo contattata.

Cos’è successo quel giorno in Rai?

L’autrice dell’audio insinua che la Rai si sarebbe vista costretta a mandare in onda delle repliche per compensare una sorta di rivolta da parte dei giornalisti inizialmente “corrotti” e successivamente “pentiti”. Il giorno precedente alla diffusione dell’audio, il 13 settembre, c’era stato veramente uno sciopero da parte di alcuni dipendenti Rai e non era affatto una novità dell’ultimo minuto: venne annunciato il 18 agosto e riguardava gli operatori del Centro di Produzione Tv di Roma, come riportato da PrimaOnline.it:

Lo sciopero dei dipendenti Rai era stato annunciato lo scorso 18 agosto sta mettendo in difficoltà la ripresa dei programmi della Rai dopo la pausa estiva.

Come segnala il sito di Repubblica, la protesta dei dipendenti del centro di produzione di Roma ha fatto saltare la messa in onda della trasmissione UnoMattina su RaiUno e probabilmente avrà effetti negativi su tutto il palinsesto, Tg compresi. Blocco anche su Raitre, dove al posto di Agorà viene trasmesso un film.

Questa mattina, sono saltate su RaiUno anche le edizioni delle 7:30 del Tg Lis e quella di lunga durata/approfondimento delle 8.

L’annuncio dello sciopero viene ripreso dal DavideMaggio.it e da Fanpage il 18 agosto 2021.

Conclusioni

L’audio, inizialmente attribuito a Ilaria Biancalani, non è certamente quello di una giornalista Rai. Il racconto complottista si basa sulla mancata conoscenza di uno sciopero previsto da settimane per questioni ben diverse da quelle sostenute dall’autrice, la quale potrebbe essere anche denunciata dagli scioperanti in quanto le affermazioni nei loro confronti risultano lesive.

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