Dal 5 gennaio Super Green pass per lavorare: il nuovo decreto in arrivo e la scadenza di febbraio

Mercoledì 5 gennaio il consiglio dei ministri varerà il nuovo decreto. Che dovrebbe entrare in vigore dal mese successivo. Per permettere a 5 milioni di lavoratori di mettersi in regola. Con l’obbligo vaccinale sul tavolo

Questa è la settimana del Green pass obbligatorio sul lavoro. Mercoledì 5 gennaio il governo Draghi ha convocato il consiglio dei ministri e già quel giorno potrebbe varare il nuovo decreto che porterà la Certificazione Verde Covid-19 rafforzata a partire dal primo febbraio. Per consentire anche a quei cinque milioni di italiani che attualmente fanno un test del tampone per ottenere il Green pass di mettersi in regola. C’è però un problema. Ovvero che l’obbligo di Green pass per lavorare arriverebbe mentre è in corso la campagna vaccinale per la classe di età 5-11 anni. E dal 10 gennaio si abbassa per tutti il tempo tra la seconda dose e la terza. Il rischio concreto è quindi di trovare le file negli hub vaccinali. Anche se nel frattempo c’è chi si sta organizzando: sono 90 mila le persone che hanno ricevuto l’immunizzazione in una settimana.


L’obbligo vaccinale

La stretta in programma arriva mentre i contagi continuano a correre. Ieri il bollettino del ministero della Salute ne ha contati 61 mila, a causa del giorno di festa precedente, ma con un tasso di positività salito oltre il 21%. Un’emergenza che ha cominciato a far prevedere la zona arancione per la Liguria e altre regioni: sono 8 quelle con i ricoveri in aumento. Per questo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha definito ragionevole la proposta di estendere il Green pass ai luoghi di lavoro. Lega e MoVimento 5 Stelle continuano a essere contrari, ma il presidente del Consiglio Mario Draghi si è convinto a procedere, anche sulla spinta delle Regioni. Per l’epidemiologo e membro del Comitato Tecnico Scientifico Donato Greco «si procede con un percorso a tappe. Ora verrà introdotto il Super Green Pass nei luoghi di lavoro, una misura alternativa all’obbligo ma di grande impatto perché mette in sicurezza gli uffici, le aziende, l’economia e spinge tutti gli under 65 a vaccinarsi».


Nell’intervista rilasciata a La Stampa Greco spiega che sull’obbligo vaccinale «deciderà il governo, ma prima il generale Figliuolo porterà avanti la vaccinazione porta a porta, cercando di arrivare ai cittadini rimasti isolati, e si mobiliteranno i medici di base che finora hanno deficitato. Se non bastasse si arriverà all’obbligo dai 21 anni in su per saltare l’età scolare». Per Greco, il quale ricorda che lo Stato si è già assunto la responsabilità della vaccinazione con la legge 210/1992 che indennizza in caso di eventuali effetti collaterali, per l’obbligo vaccinale manca soltanto una legge votata dalle Camere. E se non si otterranno risultati con la campagna di vaccinazione e la moral suasion del Green pass, quella sarà la strada da seguire. Anche se l’epidemiologo ricorda anche che l’obbligo vaccinale in Europa non ha mai funzionato bene perché «la prevenzione non si somministra con i carabinieri».

Il tampone per riavere il Green pass

Intanto il Corriere della Sera fa sapere che il governo sta per cambiare le regole per riavere il Green pass dopo la positività. Attualmente il certificato viene automaticamente sospeso dopo il test del tampone positivo. E lo sblocco segue una procedura ben precisa. Prima la struttura sanitaria che ha effettuato il tampone invia l’esito alla piattaforma nazionale, poi il paziente lo invia al proprio medico di base, il quale emette il certificato di guarigione e provvede allo sblocco della certificazione attraverso la funzione “annulla blocco”. Ma adesso che il Green pass rafforzato diventerà necessario per molte attività, l’esecutivo ha deciso di far scattare il doppio automatismo: il tampone positivo blocca il Green pass, il tampone negativo lo sblocca.

A breve verranno varate le modifiche al software all’App Io, in modo da registrare in tempo reale il cambio di condizione del cittadino. E il tampone negativo cartaceo diventerà sostitutivo del certificato di guarigione. Intanto l’esecutivo studia il nuovo provvedimento. Che presenta uno scoglio da superare. L’unica misura su cui sembra esserci un accordo certo già da subito è l’estensione dell’obbligo del certificato verde rafforzato agli impiegati della Pubblica amministrazione. Nella categoria del lavoro privato, invece, ci sarebbero alcune complessità da superare e per questo sarà necessario consultare sindacati e imprese poiché il governo intende giungere a scelte il più condivise possibile. Non è dunque detto che la soluzione arrivi entro il 5 gennaio.

Cosa cambia dal 10 gennaio

Intanto dal 10 gennaio il Green pass rafforzato sarà esteso ai trasporti pubblici, ad alberghi e ristoranti all’aperto. L’obbligo di certificato sarà necessario anche per partecipare a feste, cerimonie civili, sagre e fiere oltre che per palestre e piscine, centri culturali e ricreativi. L’ultimo decreto prevede anche la riduzione delle capienze al 50% per gli impianti sportivi all’aperto e al 35% per quelli al chiuso. E mentre si fa strada anche l’ipotesi di un rinvio della riapertura delle scuole (in programma tra il 7 e il 10) i sindaci del pd propongono il Green pass per gli studenti. Ieri il consigliere del ministro Walter Ricciardi ha detto che a gennaio ci sarà «un aumento esponenziale dei casi. Arriveremo a centinaia di migliaia di contagiati al giorno». Per una discesa «dovremo aspettare febbraio. A patto di aggredire il virus e questa variante che raddoppia ogni giorno e mezzo. Bisogna prendere le misure adeguate e spingere di più sulla campagna vaccinale».

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