Scuole chiuse a gennaio o classi in Dad con 4 casi: la proposta delle Regioni al governo, oggi si decide

Ci sono anche altre ipotesi sul tavolo. Si parla anche di una possibile distinzione tra le diverse scuole, infanzia, primaria e secondaria, e su differenti soglie relative al numero di casi che farebbero scattare una quarantena per l’intera classe

Il governo Draghi è determinato a riaprire le scuole dal 7 al 10 gennaio. E non sembra avere intenzione di dare retta alle richieste dei governatori e alle minacce di chi, come il presidente della Campania De Luca, annuncia la serrata regionale. Ma l’ultimo spiraglio in attesa della riunione della Commissione Salute fissata per oggi è di valutare l’opzione di mettere le classi in Didattica a Distanza dopo 3 o 4 contagi. Ma ci sono anche altre ipotesi sul tavolo. Si parla anche di una possibile distinzione tra le diverse scuole, infanzia, primaria e secondaria, e su differenti soglie relative al numero di casi che farebbero scattare una quarantena per l’intera classe. Numeri che sarebbero contenuti nella scuola dell’infanzia, per crescere fino a un numero minimo di 3-5 casi per le medie e superiori. Intanto, mentre i presidi sono sul piede di guerra, preoccupano i dati che riguardano i casi di positività tra i più piccoli, quella fascia di età, cioè, che per ultima ha cominciato il ciclo vaccinale. Circa un contagio su quattro, secondo quanto ha segnalato la Società Italiana di Pediatria, riguarda nell’ultima settimana gli under 20. Mentre in un mese i ricoverati tra gli under 19 sono aumentati di quasi 800, 791 per la precisione, passando da 8.632 a 9.423. Dati che fanno il paio con l’andamento della campagna vaccinale, che stenta in particolare nella fascia 5-11 anni, dove si raggiunge appena il 10% di immunizzati, contro il 70% tra i 12enni e i 19enni. Proprio per questo governatori e sindaci hanno espresso preoccupazione in vista della riapertura delle scuole, dove stanno comunque già arrivando le prime forniture di mascherine Ffp2.


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