Djokovic, dopo il padre tocca alla madre: «È prigioniero in un hotel con insetti e un cibo terribile» – Il video

Dijana Djokovic: «Ho parlato con lui un paio d’ore fa, è stato bravo, abbiamo parlato pochi minuti. Stava cercando di dormire, ma non ci riusciva»

Mentre Novak Djokovic è rinchiuso nel Park Hotel in attesa che il governo australiano decida sul ricorso contro l’espulsione, dopo il padre tocca alla madre farsi sentire. Dijana ha rivelato di aver parlato brevemente con suo figlio al telefono: «Ho parlato con lui un paio d’ore fa, è stato bravo, abbiamo parlato pochi minuti. Stava cercando di dormire, ma non ci riusciva», ha detto. «Come madre cosa posso dire? Si può solo immaginare come mi sento, mi sento malissimo da ieri, le ultime 24 ore», ha aggiunto. E ancora: «Lo tengono come un prigioniero, non è giusto, non è umano. Spero che rimanga forte, anche noi stiamo provando a dargli un po’ di energia per andare avanti. Spero che vinca la sua battaglia». Per Dijana «il suo alloggio è terribile. È solo un piccolo hotel per gli immigrati, ammesso che sia un hotel. Con gli insetti, è tutto sporco, il cibo è terribile». Intanto la ministra australiana degli Interni Karen Andrews ha smentito che Djokovic sia “prigioniero”, visto che è libero di lasciare l’Australia quando lo desidera: «Djokovic non è prigioniero in Australia», ha detto la ministra Andrews in un’intervista alla radio, «è libero di lasciare lasciare il paese in qualsiasi momento voglia, cosa che le autorità di frontiera faciliterebbero».


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