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La tennista ceca Renata Voracova si arrende: «Lascerà l’Australia senza partecipare al torneo»

08 Gennaio 2022 - 09:53 Maria Pia Mazza
Anche lei aveva presentato un'esenzione per non vaccinarsi, dopo essere guarita dal Covid negli ultimi sei mesi. Ma per il governo australiano la tennista non è in regola con le norme per entrare nel Paese

La tennista ceca Renata Voracova lascerà «il prima possibile» l’Australia, dove è in stato di fermo nel Park Hotel di Melbourne, la stessa struttura dove si trova Novak Djokovic, in seguito alla cancellazione del visto per non aver completato il ciclo vaccinale contro il Covid. La tennista ceca, numero 81 nel ranking femminile mondiale, secondo quanto comunicato dall’ambasciata della Repubblica Ceca a Canberra dopo la revoca del visto «ha deciso di abbandonare l’Australia il prima possibile e non partecipare agli Australian Open di Melbourne». La tennista 38enne infatti ha dichiarato: «Voglio andarmene il prima possibile, magari anche domani se mi daranno il permesso». L’ambasciata ceca, nelle ultime ore, ha contattato il ministero dell’Interno australiano, chiedendo spiegazioni sul motivo del fermo. Al momento non hanno ricevuto risposta. La tennista 38enne si trovava in Australia già dallo scorso mese. Nel mentre ha anche partecipato al Wta Melbourne Summer Set 2, torneo preparatorio in vista dell’Australian Open. Anche nel suo caso, come Djokovic, Voracova aveva presentato un’esenzione medica per non vaccinarsi, a causa del contagio da Covid-19 avuto l’anno scorso, secondo quanto riferito dall’emittente Abc.

Al contempo, il governo regionale dello Stato di Victoria, dove si svolgono gli Australian Open, dopo i casi di Djokovic e Varcova ha deciso di indagare e verificare la validità delle certificazioni mediche di esenzione dal vaccino anti-Covid per tutti gli atleti. In una lettera inviata dal direttore degli Autralian Open, Craig Tiley, indirizzata al comitato di esperti della task force anti-Covid dell’Australia lo scorso novembre, veniva richiesto agli esperti di permettere l’ingresso nel Paese a tutti i giocatori in grado di certificare di essere stati contagiati e guariti nei sei mesi precedenti al torneo, o di essersi sottoposti almeno alla prima dose di vaccino anti-Covid. Una richiesta che costituisce una deroga rispetto alle norme vigenti nel Paese, che prevedono l’ingresso solo a chi ha completato il ciclo vaccinale anti-Covid. Gli unici esenti dalla vaccinazione sono gli atleti che rischiano di avere avverse al vaccino.

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