Le bugie ammesse dallo stesso Novak Djokovic alla polizia di frontiera australiana potrebbero costargli anche l’arresto e una condanna a cinque anni di prigione. Come riporta il sito australiano The Age, l’indagine della autorità locali si sta concentrando sulle diverse informazioni contraddittorie che il tennista ha riportato nei suoi documenti di viaggio. Errori che secondo il tennista sarebbero stati commessi a sua insaputa dai suoi collaboratori. Dopo giorni di indiscrezioni e rivelazioni della stampa internazionale, Djokovic ha ammesso di aver mentito nelle dichiarazioni di viaggio al momento dell’ingresso in Australia, omettendo di aver viaggiato in Spagna all’inizio di gennaio e di aver violato la quarantena in Serbia, dopo che era risultato positivo lo scorso 16 dicembre. Secondo il sito australiano, la polizia sta anche esaminando le novità emerse con l’inchiesta del settimanale tedesco Der Spiegel, che ha sollevato diversi dubbi sull’autenticità dei certificati dei tamponi presentati dagli avvocati di Djokovic in tribunale. Documenti rivelatisi cruciali per il riconoscimento dell’esenzione dal vaccino anti Covid del tennista.
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