Berlusconi è il candidato presidente della Repubblica per il centrodestra: «Ora sciolga la riserva»

Al vertice di Villa Grande, residenza romana dell’ex premier, c’erano anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il centrodestra, almeno di facciata, resta compatto: non ci sono altri nomi oltre a quello del Cavaliere che, adesso, dovrà svelare le sue carte

Com’è andata? «Benone», dicono dall’interno di Villa Grande. E, in effetti, la nota che arriva subito dopo è forte e chiara: l’unico candidato del centrodestra resta Silvio Berlusconi. «I leader della coalizione hanno convenuto che Silvio Berlusconi sia la figura più adatta a ricoprire in questo frangente difficile l’alta carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono». Questo il risultato del vertice del centrodestra, durato due ore e mezza, per fare il punto sul Quirinale. Meloni e Salvini gli chiedono, dunque, di «scogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta». Fonti molto vicine al leader di Forza Italia confermano a Open che Silvio Berlusconi non farà per ora «né un passo avanti, né uno indietro», si prenderà «due settimane di tempo» e deciderà «non prima del 24 gennaio», data in cui è prevista la prima seduta del Parlamento in seduta comune. La corsa al Colle? «Un risultato non ancora raggiunto ma raggiungibile», così lo definisce lui che sa di dover trovare, per forza di cose, voti in altri gruppi, «nel Misto prima di tutto» ma anche nell’area grillina.


I dubbi di Berlusconi

Il solo centrodestra non basta, ammesso che tra l’altro voti davvero compatto. A molti – continua la nostra fonte – «conviene sostenerlo perché garantisce che non si vada al voto». «Siamo uniti», ci dicono, e al momento «escludiamo altri nomi». Ma è chiaro che, nel caso in cui i voti non dovessero esserci, Meloni e Salvini – che oggi hanno partecipato al vertice a Villa Grande, residenza romana dell’ex premier – dovranno trovare un’altra soluzione. Un piano B, dove B non sta più per Berlusconi (e di questo il leader di Forza Italia non vuole proprio sentirne parlare al momento). «Ditemi voi se è sostenibile, altrimenti rinuncio. Io non do né nomi né numeri», avrebbe detto l’ex premier nel corso dell’incontro, sapendo bene che, eccetto qualche franco tiratore che potrebbe “tradire” la linea del partito nella segretezza dell’urna, può contare su tutto il centrodestra, da Forza Italia alla Lega fino a Fratelli d’Italia, ma per raggiungere il quorum, alla quarta votazione, gli serviranno almeno 52 voti. Da qui l’idea dell’operazione scoiattolo a Roma, l’aiuto di Vittorio Sgarbi e le battutine sul “bunga bunga” ai parlamentari contattati in queste ore. Il centrodestra si aggiornerà alla metà della prossima settimana quando è previsto un nuovo vertice; intanto Berlusconi farà una verifica sui numeri. Perché è qui che si gioca la partita. Infine, arrivano le prime reazioni: il Pd si dice preoccupato e deluso per la scelta del centrodestra mentre il Popolo Viola annuncia una mobilitazione il 25 gennaio a Roma. Conte (M5s), invece, esclude di sostenere il leader di Forza Italia alla corsa al Quirinale.


Video di Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev – Foto in copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI

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