Decreto Sostegni da 1,6 miliardi per imprese e taglio bollette: fondo per indennizzi ai vaccini anche non obbligatori, Ffp2 gratis per prof e studenti

Prevista una proroga della Cig per le imprese con almeno 1.000 dipendenti nei settori considerati strategici, che potranno godere della cassa integrazione fino al 31 marzo 2022

Via libera dal Consiglio dei ministri al nuovo decreto Sostegni, il terzo da quando è iniziata la pandemia di Coronavirus, con un fondo per aiutare i settori in crisi di circa 1,6 miliardi di euro. Gli aiuti sono destinati prevalentemente per turismo, cultura, sport, tessile, moda, eventi e il comparto matrimoni. Nel decreto trova spazio anche un fondo per indennizzare eventuali danni legati ai vaccini non obbligatori, proprio come quelli anti Covid. Provvedimento fortemente voluto dalla Lega, che ha ottenuto di stabilire un fondo di 50 milioni di euro per il 2022, 100 per l’anno successivo. Previsti poi 45,2 milioni per rimborsare integralmente gli acquisti delle mascherine Ffp2 da parte degli istituti scolastici, mascherine che potranno essere destinati anche a insegnanti e studenti in autovigilanza. In arrivo poi una nuova stretta contro le frodi sui bonus edilizi, compreso il Superbonus: il credito di imposta sarà cedibile una sola volta. Per i crediti già oggetto di cessione al 7 febbraio si potrà andare avanti con una sola ulteriore cessione. E quei contratti contrari alla nuova normativa verranno ritenuti nulli.


Il contrasto al caro-bollette

Alcune norme al momento sono ancora incomplete e il testo potrebbe subire delle modifiche. Tra le misure previste c’è anche la proroga fino al 31 marzo dei bonus terme non ancora utilizzati. E sul caro-bollette «per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico» l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente «provvede ad annullare, per il primo trimestre 2022, con decorrenza dal 1 gennaio 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW», si legge nella bozza del decreto sostegni. Non solo: le imprese energivore «che hanno subìto un incremento del costo per KWh superiore al 30%» rispetto allo stesso periodo del 2019 si vedranno riconoscere «un credito di imposta, pari al 20% delle spese sostenute» per l’energia.


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