«Vaccinatevi o cambiate medico», i cartelli fuori lo studio di un’altra dottoressa stufa dei pazienti No vax

37 anni di servizio in tre comuni del pavese, la dottoressa Antonella Rezzani ha affisso fuori i suoi studi medici il cartello con l’ultimatum per i suoi pazienti. Ats è già intervenuta per far togliere il comunicato ma lei tira dritto: «Non ci penso nemmeno»

«Invito tutti i miei assistiti, che abbiano consapevolmente scelto di non vaccinarsi contro la Covid-19, contrariamente alle mie indicazioni, a scegliere un diverso medico di medicina generale». Il cartello affisso fuori dalla porta dei tre studi medici della dottoressa Antonella Rezzani parla chiaro a tutti i pazienti No vax. Medico di Verrua Po, 62 anni, la dottoressa assiste i cittadini del suo comune e di altri due centri, Rea Po e Pinarolo Po, gestendo anche le farmacie degli stessi paesi lombardi. Medico di base da 37 anni non è più disposta a mettere a disposizione le proprie competenze a servizio di coloro che, nonostante i mesi di campagna vaccinale, abbiano scelto di rifiutare la protezione anti Covid. Il suo comunicato ha destato non poche polemiche tra gli assistiti No vax, facendo reagire la stessa Ats che ha invitato la dottoressa «a togliere subito il comunicato» dalle sue porte. Anche l’Ordine dei medici si è detto preoccupato «per il disagio importante espresso da parte di alcuni sanitari», come Rezzani, sottolineando «non sia corretto agire in questo modo, in quanto un medico non può rifiutarsi di prestare assistenza». La dottoressa lombarda non è l’unica negli ultimi mesi ad aver preso decisioni simili. Prima di lei anche Mara Maffeis, medico di base della Val Seriana, nella Bergamasca: lo scorso dicembre annunciò con uno status Whatsapp di voler smettere di curare chi rifiuta il vaccino anti Covid, con tanto di intervento dell’Ats per bloccare la protesta della dottoressa.


«Nessuna paura delle minacce»

Ma il medico di base per ora sembra continuare per la sua strada di protesta. Ats ha richiamato la dottoressa dandole 20 giorni di tempo per rimuovere il comunicato appeso alla porta. Ma lei tira dritto: «Non ci penso nemmeno», ha risposto. «Continuerò a sostenere questa tesi non perché sia opportuno farlo, ma perché ritengo che sia la sola via d’uscita per salvarci. Se interverranno problemi, se ci sarà motivo per prendere posizione certamente lo farò e, se necessario, anche attraverso l’assistenza di un legale». Nemmeno le prime minacce da parte dei pazienti hanno attecchito sulla presa di posizione del medico di base. «Proprio ieri un paziente mi ha contattato per conto della madre anziana. “Dottoressa se non visiterà mia mamma senza obbligarla a vaccinarsi, se ne pentirà”, mi ha detto».


«Sono un medico coerente»

La decisione di Rezzani di appendere il comunicato sulla porta è nata dal difficile confronto avuto con una paziente. «La signora è entrata nel mio studio chiedendo un certificato di malattia per il datore di lavoro», racconta la dottoressa, «mi ha spiegato che non si è vaccinata e io le ho fatto presente che questo è in conflitto con ciò che da tempo suggerisco ai miei assistiti, cioè che si immunizzino contro il Covid. Per cui le ho rilasciato il certificato, ma ho precisato che, se non provvederà, sarà l’ultimo». Una presa di posizione che la dottoressa definisce semplicemente come frutto «della coerenza che un medico deve avere». Quella stessa coerenza che fin dai primi mesi di campagna vaccinale l’ha portata a girare di casa in casa per immunizzare i fragili impossibilitati a raggiungere l’hub vaccinale. «E pensare che tra loro c’erano persone pure giovani», racconta. «Non voglio favorire quella situazione accettando che non ci si vaccini. All’epoca, quando il virus ha iniziato a diffondersi tra noi e le difese erano scarse, io lavoravo solo con una mascherina e un paio di guanti. I vaccini non c’erano ancora e ogni giorno rischiavo la vita perché andavo a curare i contagiati a domicilio. Per questo, quando sono arrivati Pfizer, Moderna e Astra Zeneca ho subito sostenuto che dovessero essere utilizzati da tutti».

«Si lasciano convincere da messaggi assurdi»

Finora sono 12 gli assistiti No vax della dottoressa Rezzani che hanno cambiato medico. 33 quelli che sono stati convinti dal suo appello e sono andati a vaccinarsi. All’Ordine dei medici e a tutti quelli che parlano di una lesione del codice deontologico della professione, il medico risponde: «Il rapporto tra dottore e paziente è basato sulla fiducia e il rispetto reciproco: questi elementi vengono a mancare nel caso in cui il paziente dubiti delle indicazioni del medico curante. Ho visto persone, tra i miei pazienti, che reputavo intelligenti, scegliere di non immunizzarsi. Mi ricordo una madre di 70 anni con il figlio di 40 che assolutamente non volevano saperne, e hanno cambiato medico. Perché lo fanno? Si lasciano convincere da messaggi assurdi. Spesso ho detto loro di rivolgersi a me per avere spiegazioni sui vaccini, ovviamente su base scientifica. Ma non vogliono saperne, preferiscono dar retta a tesi che non hanno fondamento, spesso strampalate». Alla luce di un vero e proprio muro ideologico alzato da alcuni pazienti, Rezzani ribadisce convinta: «Invito tutti i miei assistiti che non si vaccinano a scegliere un altro medico, così non sarò costretta alla spiacevole pratica della ricusazione».

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