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Ucraina, il Pentagono: «La Russia rafforza il confine». La Nato: «Non invieremo truppe in caso di invasione»

Domani il consiglio di sicurezza dell’Onu. «Non si ammassano 100mila truppe se non si ha intenzione di usarle», ha commentato l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite

Nonostante gli interventi dei leader politici con Vladimir Putin e l’appello del presidente Zelensky a non «scatenare il panico», la crisi ai confini dell’Ucraina continua. L’ultima notizia data dal Pentagono americano riguarda un rinforzamento di truppe che la Russia avrebbe messo in campo durante il fine settimana. A dichiararlo è il portavoce John Kirby: «La Russia continua a rafforzare ulteriormente le sue truppe al confine con l’Ucraina» ha detto, «lo abbiamo visto anche durante il fine settimana». Un segnale chiaro, secondo gli Usa, dell’intenzione di Mosca di utilizzare le sue forze. «Non si ammassano 100 mila truppe se non si ha intenzione di usarle», ha commentato anche l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield, specificando come il Consiglio di sicurezza dell’Onu di domani «sia un’occasione per trovare una via d’uscita diplomatica con i russi».


Nato: «La difesa è riservata agli alleati»

L’obiettivo è quello di stemperare al più presto una crisi che potrebbe trasformarsi in guerra. Ma la Nato sembra non voler rispondere allo schieramento di forze russe. «Non abbiamo piani per schierare truppe di combattimento della Nato in Ucraina», ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg riferendosi alla possibile invasione russa in Ucraina. «Gli alleati della Nato hanno addestratori lì, danno aiuto per la modernizzazione delle difese, forniscono attrezzature e armi difensive. Facciamo molte cose per per aiutare l’Ucraina a rafforzare la propria capacità di difesa», spiega ancora Stoltenberg. Ma chiarisce: «Tuttavia l’Ucraina non è un alleato della Nato. C’è una sicurezza al 100% che un attacco a un alleato innescherà la risposta dell’intera alleanza: ma questo si applica agli alleati della Nato, non a un partner stretto e di valore».


«Lavorare al meglio per evitare il peggio»

Il segretario generale ha poi raccontato degli incontri di pochi giorni fa con il primo ministro inglese Boris Johnson e il presidente Usa Joe Biden. «Siamo tutti d’accordo che c’è un pericolo reale ma allo stesso tempo che abbiamo bisogno di perseguire questo approccio bilanciato: dare sostegno all’Ucraina con prontezza ad imporre le sanzioni». Stoltenberg ha poi sottolineato come questo sia l’approccio voluto anche dallo stesso premier Zelensky: «Vuole che mandiamo un messaggio alla Russia che ci saranno conseguenze severe ma naturalmente la cosa più importante è evitare un’azione militare della Russia contro l’Ucraina». E ha concluso: «Dobbiamo lavorare al meglio per evitare il peggio».

Immagine di copertina: EPA/STAS KOZLYUK

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