Spotify, la versione del podcaster Joe Rogan accusato di negazionismo sul Covid: «Bilancerò il mio podcast»

Sempre più musicisti abbandonano la piattaforma streaming protestando contro la disinformazione su Coronavirus e vaccini del commentatore tv

Continua la fuga da Spotify: Neil Young, Nils Lofgren e Joni Mitchell hanno deciso di togliere la loro musica dalla piattaforma per protestare contro il negazionismo collegato al Coronavirus e no vax di Joe Rogan nel suo podcast The Joe Rogan Experience, pure ospitato dal servizio di streaming. Anzi: è il podcast più ascoltato della piattaforma, con una media di 11 milioni di ascoltatori a episodio. Non solo: più di 270 esponenti della comunità scientifica e medica hanno scritto una lettera aperta, definendo le posizioni di Rogan «non solo discutibili e offensive, ma anche pericolose dal punto di vista medico e culturale». E in queste ore anche il principe Harry e Meghan Markle, che con Spotify hanno firmato un contratto da 1,8 milioni di sterline, hanno espresso «preoccupazione» in un comunicato per i controversi interventi di Rogan, visto che da quando hanno lanciato la fondazione Archewell contro la disinformazione ad aprile sono impegnati proprio contro la disinformazione.


Ora a parlare è lo stesso Rogan, che fino a questo momento non aveva rilasciato dichiarazioni sulla controversia. Nei suoi podcast, nel tempo, ha scoraggiato le persone dal vaccinarsi contro Covid-19, ha promosso cure contro la malattia dalla dubbia e poco scientifica efficacia, e ha fatto parlare molti no vax e negazionisti al suo microfono. «Non sempre capisco bene. Farò del mio meglio per cercare di bilanciare questi punti di vista più controversi con i punti di vista di altre persone in modo che si possa forse trovare un punto di vista migliore», dice il commentatore tv e comico. in un video su Instagram. Definisce «strana» la responsabilità di «avere così tanti punti di vista e ascoltatori». E promette che farà del suo meglio «in futuro per bilanciare le cose». «Mi dispiace molto che si sentano così», dice Rogan, 54 anni e di origine italiana e irlandese, riferendosi alla decisione di Neil Young e Joni Mitchell di ritirarsi da Spotify. «Di certo non lo voglio. Sono un fan di Neil Young, sono sempre stato un fan di Neil Young. Non sto cercando di essere controverso. Farò del mio meglio in futuro per bilanciare le cose… Se vi ho fatto incazzare, mi dispiace», conclude poi rivolgendosi alla stessa piattaforma di Spotify.


Spotify, dopo che Young ha rimosso la sua piattaforma musicale dal sito, avrebbe perso ben due miliardi di dollari in valore di marcato. Ora l’azienda, spiega l’amministratore delegato Daniel Ek, prova a correre ai ripari e aggiungerà degli alert sui contenuti in ogni episodio di un podcast in cui si parla del coronavirus. «L’avviso indirizzerà gli ascoltatori al nostro hub Covid-19, una risorsa che fornisce un facile accesso a fatti basati sui dati, informazioni aggiornate condivise da scienziati, medici, accademici e autorità sanitarie pubbliche in tutto il mondo, nonché come collegamento a fonti attendibili».

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