Ucraina, l’anticipazione della Cnn: rimosso il ponte in Bielorussia

Nelle ultime ore l’immagine del ponte era stata diffusa da diversi media. Ed è ancora mistero sulle reali intenzioni dell’esercito russo

Tutto rimosso. Secondo un’anticipazione della Cnn, il ponte tattico in costruzione in Bielorussia lungo il fiume Pripyat sarebbe stato rimosso. La posizione di questo ponte era strategica per l’esercito russo, visto che si trovava a meno di sette chilometri dalla frontiera con l’Ucraina. Nelle ultime ore le immagini di questo ponte erano circolate molto nei medi internazionali per mostrare le contraddizioni tra le parole del Cremlino sul ritiro delle truppe e i movimenti effettivi dell’esercito. Era stata sempre la Cnn a mostrare le immagini satellitari del ponte in costruzione lungo il Pryapat in Bielorussia, a meno di quattro miglia dal confine con l’Ucraina. Le attività di costruzione erano monitorate attentamente dall’intelligence e dai dirigenti militari occidentali. Non è stato ancora chiarito se a operare fossero i russi o i loro alleati bielorussi, con cui stanno facendo esercitazioni comuni. Esercitazioni che però dovrebbero terminare il 20 febbraio, come ha annunciato il governo di Minsk. Nella stessa zona l’intelligence aveva segnalato anche la costruzione di nuove strade.


La stato del ritiro secondo i funzionari Usa

I funzionari Usa hanno affermato che non c’è finora alcun segno di allentamento dell’escalation al confine e che la Russia sta spostando le forze più vicino al confine da mercoledì. Alcune artiglierie a lungo raggio sono state piazzate in postazioni di tiro. Sempre la Cnn riferisce che le forze russe ammassate lungo i confini sono aumentate di 7 mila unità negli ultimi giorni. Superando così la soglia dei 150 mila. «Ogni indicazione che abbiamo ci dice che intendono solo fare affermazioni sulla riduzione dell’escalation, mentre si preparano silenziosamente per la guerra», ha detto un funzionario dell’intelligence citato dalla rete. Mentre il New York Times scrive che c’è la base polacca dello scudo antimissili Usa al centro delle preoccupazioni del Cremlino. I dispositivi Usa sono stati installati la scorsa estate e dovrebbero entrare in funzione quest’anno.


A qualcuno mancano le basi

Mosca vede le installazioni polacche di Redzikowo, a soli 160 km da confine russo e a 1200 km da Mosca, come una minaccia più seria. Washington ha sempre sostenuto che entrambe le basi sono difensive. E che servono per proteggere l’Europa e gli Usa da eventuali missili balistici lanciati da stati canaglia come la Corea del nord. Ma la Russia teme che il sistema antimissilistico sia in grado non solo di neutralizzare eventuali razzi ma anche di lanciare i missili offensivi Tomahawk, minando la stabilità strategica. Inevitabile quindi che lo scudo Usa rientri nei negoziati sulla nuova sicurezza europea.

Le immagini dei mezzi russi che lasciano la penisola della Crimea – annessa nel 2014 – attraverso il ponte costruito (a caro prezzo) dai fratelli Rotenberg, oligarchi di nuovo conio e pezzi da novanta del cerchio magico di Vladimir Putin, sarebbero quindi un’illusione. Anche se il ministero della Difesa ha annunciato che quando le esercitazioni congiunte con la Bielorussia termineranno (il 20 di febbraio) gli effettivi faranno rientro in patria. «Vorrei chiedere alle fonti di disinformazione statunitensi e britanniche di pubblicare il programma delle nostre imminenti invasioni per l’anno: mi piacerebbe pianificare le mie vacanze», ha detto ieri la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.

Immagine di copertina: Maxar Technologies via Cnn

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