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«Sei stato il miglior premier dopo De Gasperi ma ora decidi: o fai politica o business». Calenda a Renzi, una carezza in un pugno – Il video

20 Febbraio 2022 - 14:05 Fabio Giuffrida
Queste le sue parole al primo congresso di Azione. Calenda oggi è stato nominato segretario nazionale del partito per acclamazione

L’ex ministro Carlo Calenda, nominato per acclamazione segretario nazionale di Azione dai delegati del primo congresso del partito, lancia una stoccata al leader di Italia Viva Matteo Renzi: «Lo ritengo il migliore presidente dai tempi di De Gasperi. A lui dico: certo che stiamo insieme ma non è pensabile che tu sia pagato da uno Stato straniero. Decidi se vuoi fare politica o business». Da un lato, dunque, si complimenta con lui per il suo operato da premier, dall’altro lo sgrida per i suoi rapporti con l’Arabia Saudita. «Io da quando faccio politica non ho più una consulenza. Chi fa politica non fa consulenze: i soldi li trova dai suoi sostenitori. Matteo Renzi questo lo sa perfettamente», aggiunge. Poi Calenda invita addirittura Pd e Forza Italia a fare squadra, a trovare un punto d’incontro: «A Letta dico che, certo, che voglio stare con te, ma devi venire tu nel nostro campo. Agli amici di Forza Italia dico di venire anche loro nel nostro campo». Decisamente diversi, invece, i toni riservati a Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni che al momento risulta essere il più apprezzato dagli italiani (sorpassando sia la Lega che i dem). «Lo sapevamo tutti che dentro la Meloni ci stavano i fascisti… Se non stavano là, dove stavano?», tuona nel corso del suo intervento conclusivo al primo congresso del partito. Poi – sottolineando di «non essere un leader carismatico» ma di essere semplicemente un «liberale» – assicura i suoi: «Porto il partito al 20 per cento e poi ve lo lascio». Sarà una sfida ardua, in effetti, visto che dovrà vedersela soprattutto con l’avanzata del centro-destra (un tempo compatto). E infine il neo segretario di Azione precisa: «Non siamo il partito di Confindustria. Meglio “un lavoro pagato da schiavo che niente” è da Paese in via di sviluppo, non da Paese moderno».

Foto in copertina di repertorio: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI | Video di Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev

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