Il manager Di Fazio può lasciare il carcere dopo l’arresto per violenze sessuali: si farà curare in una comunità

Già da oggi Di Fazio avrebbe potuto lasciare San Vittore dopo la concessione dei domiciliare e l’obbligo di frequentare una comunità di recupero. Ma serviranno ancora un paio di giorni prima che arrivino i braccialetti elettronici

Il manager Antonio Di Fazio, l’imprenditore farmaceutico arrestato lo scorso maggio per aver narcotizzato e violentato sei donne e per il tentato omicidio dell’ex moglie, sarebbe dovuto uscire dal carcere di San Vittore ma al momento non è possibile poiché manca il braccialetto elettronico che dovrebbe arrivare tra due giorni, il 23 febbraio. Di Fazio poi verrà trasferito in una delle comunità terapeutiche Crest, il centro per lo studio e la terapia dei disturbi della personalità, così come disposto dal giudice Anna Magelli (con il parere favorevole della procura che ha tenuto conto del percorso psicoterapeutico che ha portato il manager a «prendere coscienza dell’estrema gravità delle condotte tenute»). Di Fazio era detenuto, per violenza sessuale, dallo scorso maggio. Tra i motivi che hanno spinto il giudice a concedere i domiciliari c’è anche «il forte legame con il figlio che lo avrebbe fatto desistere dal serio tentativo suicidiario per impiccagione intentato il 29 settembre scorso», come riporta oggi La Stampa.


Lui, però, ha sempre smentito il suicidio. «Probabilmente una frase da me pronunciata al medico è stata male interpretata», ha detto lui. Alcune delle parti offese, però, non sono affatto d’accordo con la decisione del giudice di concedere i domiciliare visto che l’uomo, specialmente nel corso degli incontri padre-figlio, avrebbe avuto atteggiamenti e commenti «fuori luogo» come le «descrizioni sensazionalistiche» della vita in carcere e persino proposte di matrimonio arrivate da alcune sue fan oltre a un atteggiamento definito dispregiativo nei confronti delle donne. «Solo P. è stata una donna con la D maiuscola… con le altre (fidanzate) ci laviamo i pavimenti…», avrebbe detto Di Fazio.


Foto in copertina di repertorio

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