D’Alema controcorrente: «L’aggressione all’Ucraina è un crimine, ma la Russia ha anche delle ragioni»

L’ex presidente del Consiglio: forse l’Occidente poteva fare di più

Massimo D’Alema va controcorrente. L’ex presidente del Consiglio e leader dei Democratici di Sinistra in un’intervista rilasciata a La Stampa dice che l’aggressione della Russia all’Ucraina è un crimini, ma anche che Mosca ha delle ragioni che vanno comprese. Che poi precisa: «Devo dire la verità: quando hanno scatenato l’attacco generale non avrei pensato che lo avrebbero fatto. Dunque, avevano ragione gli americani: cosa che non succede sempre. Ma parliamoci chiaro: avendo previsto tutto, forse l’Occidente poteva fare qualcosa per aiutare l’Ucraina a mettersi in grado di difendersi». «La politica dell’Occidente verso la Russia – sostiene – è stata una politica sbagliata che ha favorito il nazionalismo di Putin. Soprattutto gli americani non hanno fatto nulla per inserire la Russia in un contesto di post guerra fredda. Un errore storico. Iniziato già all’epoca di Gorbaciov».


E ancora: «Noi possiamo vincere questo braccio di ferro con la Russia se, oltre alla necessaria fermezza, c’è anche una visione politica sostenibile per la Russia – prosegue -. Di Putin non mi sento amico né sodale. Però dobbiamo parlare al popolo russo e prospettare una soluzione che sia sostenibile anche per loro». E ancora: «In tutti questi Paesi ex sovietici ci sono delle minoranze russe, anche molto consistenti, e noi non ci siamo occupati quasi per nulla della tutela dei loro diritti», sostiene. «Questa aggressione militare della Russia è un crimine perché siamo di fronte a un’aggressione a vittime civili, ma anche un errore perché Putin, descritto come spietato lucido e calcolatore, secondo me, stavolta ha sottovalutato i rischi connessi a un’operazione che può avere per la Russia dei costi molto alti – conclude -. E anche noi dobbiamo saperlo: le sanzioni non bastano. Il rischio è quello di un comune declino dell’Europa e della Russia».


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