Anonymous contro Putin. Modificati i dati di navigazione del suo yacht: rotta verso l’Inferno

L’imbarcazione di proprietà del presidente russo si chiama Graceful e ha un valore stimato di 87 milioni di euro

Solo un gesto dimostrativo ma il dissenso passa anche da questo. Nelle ultime ore un gruppo di hacker legati al collettivo Anonymous ha deciso attaccare Graceful, lo yacht di Vladimir Putin dal valore stimato di 87 milioni di euro. Per diverse o questo gioiello dell’ingegneria navale è stato ribattezzato FCKPTN, la versione senza vocali di Fuck Putin. Il nome compariva sui dati di navigazione del portale Vesseltracker, dove sono tracciate tutte le imbarcazioni del mondo. Gli hacker sono entrati nell’Automatic Identification System, il sistema che raccoglie tutti i dati di navigazione e li comunica a Vesseltracker. Il sistema era diventato noto nel marzo 2021, quando l’enorme nave cargo Ever Given si era incagliata nel canale di Suez bloccando una delle rotte più importanti per la logistica.


Oltre al nome delle yacht, Anonymous ha cambiato anche la sua posizione. Graceful, o meglio FCKPTN, è stato segnato sull’Isola dei Serpenti, una piccola landa di terra nel Mar Nero dove un gruppo di soldati ucraini ha suggerito alla nave russa che aveva appena attraccato di «andare a farsi fottere». Oltre alla posizione sono stati manomessi anche i dati sulla sua destinazione: dopo qualche esitazione lo yacht di Putin è stato diretto verso un chiarissimo HELL. Al momento i dati sono stati sistemati e Graceful ha ritrovato il suo nome orginale. Al momento si trova ancorata in un porto del Mar Nero. Resta ancora una traccia dell’attacco: il suo Callsign è ancora settato su ANONYMO.


Ancora una volta Anonymous ha scelto un’azione dimostrativa. Al momento la linea sembra questa: gli hacker hanno deciso di colpire portali e siti che avessero soprattutto un valore simbolico. Sono un esempio gli attacchi al sito del Cremlino, di Gazprom o dell’agenzia Tass. Al momento nessuna rete strategica russa è stata assaltata, Anonymous ha chiarito infatti che la sua operazione non è «contro il popolo russo. Non è nemmeno uno contro i soldati russi. L’operazione prende di mira Putin e l’apparato statale controllato da Putin, le società statali, i media controllati dallo stato e gli individui e le società private che hanno beneficiato per decenni del sistema autocratico di Putin». Ieri però è stato registrato un attacco all’Istituto di Sicurezza Nucleare di Mosca. È l’inizio di una nuova fase?

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