Guerra in Ucraina, l’Italia ospiterà 800 mila profughi: nel piano di accoglienza vaccini per tutti

Chi fugge dalle zone di guerra avrà lo status di rifugiato per un anno. Così facendo, agli ucraini sarà riconosciuta la protezione internazionale per un anno – eventualmente rinnovabile – e non occorrerà presentare alcuna richiesta di asilo

È dalla frontiera friulana che oltre un migliaio di ucraini in fuga dalla guerra passano per arrivare nei luoghi sicuri dell’Italia. A una settimana dall’inizio dell’offensiva russa, i profughi arrivati nel nostro Paese sono già quasi 4.000. Secondo le stime dell’associazione Italia-Ucraina, i civili che scappano dalle granate per rifugiarsi nelle regioni della penisola potrebbero arrivare a essere oltre 800.000. Il piano del Viminale, a conti fatti, si dimostra quindi insufficiente ad accogliere un numero tanto importante di profughi. Stando alle ultime notizie diffuse dal ministero, saranno messi a disposizione un totale di 13.000 posti: 5.000 nei centri di accoglienza straordinaria e 8.000 nella rete Sai di accoglienza diffusa sul territorio. Va considerato comunque che al momento in Italia è stanziata la più grande comunità ucraina in Europa. Si parla di 236.000 cittadini che abitano e lavorano stabilmente nel nostro Paese. Ecco perché molti dei civili in fuga dalle zone del conflitto in questi giorni – perlopiù donne e bambini – si stanno organizzando in autonomia e stanno trovando ospitalità dai familiari. Anche molti dei privati presso i quali i cittadini di origine ucraina sono impiegati stanno offrendo un posto sicuro a chi è in fuga dai bombardamenti.


Ai prefetti nel frattempo è stata recapitata una circolare dal Viminale affinché si mobilitino per effettuare una prima ricognizione delle strutture disponibili ad accogliere profughi di guerra, come per esempio ostelli della gioventù, o hotel convertiti durante la pandemia da Coronavirus. E proprio nell’ambito dell’emergenza sanitaria, dalla quale sta gradualmente uscendo tutta Europa, si impone un tema che preoccupa non poco le autorità sanitarie. In Ucraina solo il 35 per cento della popolazione risulta aver completato il ciclo vaccinale. Questo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, potrebbe determinare una sensibile ripresa dell’incremento giornaliero di contagi. Per il momento, l’indicazione che arriva dal ministero della Salute è quella di osservare giorni di quarantena all’arrivo e di sottoporsi subito a tamponi e vaccini. Per quanto riguarda invece la posizione di chi arriva in Italia, a chi è fuggito dalla guerra sarà assegnato lo status di rifugiato per un anno, come previsto dalla direttiva di accoglienza temporanea che sarà presto approvata a Bruxelles. Così facendo, ai civili in fuga dalle zone di guerra sarà riconosciuta la protezione internazionale per un anno – eventualmente rinnovabile – e non occorrerà presentare alcuna richiesta di asilo.


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