Ucraina, lunedì il terzo round dei negoziati. Bennett fa il mediatore: incontra Putin e chiama Zelensky, poi vola a Berlino

Nessun cessate il fuoco: le forze russe riprendono i raid. Lavrov attacca Zelensky: «Vuole il conflitto tra Mosca e Nato». Putin: «Le sanzioni sono una dichiarazione di guerra»

Mariupol è sotto assedio. Mentre si attendono nuovi colloqui tra Russia e Ucraina nel week end, non decollano le operazioni di evacuazione dei civili. Nel pomeriggio di oggi, 5 marzo, le forze di Mosca hanno fatto sapere di avere ripreso l’offensiva sulla città. Nel frattempo gli Stati Uniti hanno consegnato circa il 70% delle armi previste nel pacchetto da 350 milioni di dollari approvato da Joe Biden per aiutare l’Ucraina. Le armi sono arrivate in Polonia e in Romania e poi spedite, via terra, nell’Ucraina occidentale per essere distribuite su tutto il territorio. Cnn, Cbs e Abs annunciano intanto la fine delle trasmissioni.


23.45 – Visa e Mastercard bloccano tutte le operazioni in Russia

Visa e Mastercard sospendono le operazioni in Russia: lo riferiscono due comunicati. Secondo il WSJ, le carte dei loro circuiti rappresentano il 74% delle transazioni di pagamento nel Paese. Pochi giorni fa i due circuiti avevano bloccato diverse istituzioni finanziarie russe dalla loro rete, per allinearsi alle sanzioni governative per l’invasione dell’Ucraina. Sia Visa che Mastercard hanno dichiarato che doneranno due milioni di dollari in aiuti umanitari.


23.00 – Oltre 80 mila persone senza corrente a Lugansk

Ci sono oltre 82.000 persone senza corrente elettrica nella regione di Lugansk, nell’Ucraina orientale, a causa dei bombardamenti russi. A darne notizia è il consiglio comunale di Rubizhne in una nota citata dai media locali. Sono 23 le zone parzialmente senza elettricità, mentre 33 sono completamente al buio.

22.30 – Zelensky supplica il Congresso Usa: «Mandateci aerei»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto un lungo videocollegamento con oltre 300 parlamentari statunitensi in cui ha avanzato diverse richiesta. A darne notizia è Politico, che cita fonti che hanno preso parte all’incontro virtuale. Zelensky avrebbe «fatto una supplica disperata» per l’invio di aerei, secondo il leader democratico al Senato Chuck Schumer. Il leader ucraino ha sostenuto inoltre che il popolo russo deve sentire il dolore delle sanzioni tanto quanto stanno soffrendo gli ucraini e ha evocato l’esclusione di Mosca da Visa e Mastercard.

22.00 – Mosca: «Non è chiaro se il negoziatore sia morto»

«Non ci sono ancora chiare informazioni sul fatto che Denis Kireyev “sia stato effettivamente ucciso». Il presidente della Commissione esteri della Duma russa, Leonid Slutsky, mette altri dubbi sul caso del negoziatore ucraino che sarebbe stato ucciso dopo i colloqui tra Mosca e Kiev. «Denis Kireyev, che una volta era un noto banchiere, è attualmente, per quanto ne so, una persona di fiducia di David Arakhamia, capo della delegazione ucraina ai colloqui con la Russia e leader del partito di maggioranza della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino», ha detto Slutsky.

21.20 – Anonymous attacca il sito dei servizi di sicurezza russi

Il sito internet dei servizi di sicurezza russi Fsb.ru risulta irraggiungibile. Il gruppo di hacker Anonymous, che nei giorni scorsi è stato autore di simili attacchi a siti governativi di Mosca (compreso quello del Cremlino e quello del colosso energetico Gazprom), ha rivendicato l’attacco su Twitter.

20.30 – L’esercito ucraino: «Kireyev era il nostro 007, ucciso mentre ci difendeva»

«Durante l’esecuzione di compiti speciali, tre spie sono state uccise. Erano dipendenti della direzione principale dell’intelligence del Ministero degli affari interni: Alexei Ivanovich, Chibineev Valery Viktorovich, Denis Borisovich Kireyev. Sono morti difendendo l’Ucraina e il loro impegno ci ha avvicinato alla vittoria!». Questo quanto afferma l’esercito ucraino in un tweet nel quale viene confermata la morte di Kireyev. Un post che però ribalta la versione dei media secondo cui l’uomo è stato ucciso dagli 007 di Kiev perché ritenuta una spia di Mosca.

19.59 – Zelensky rilancia: «No-fly zone e stop import del petrolio russo»

Ansa | Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Nel vertice in videoconferenza con i senatori americani, il presidente ucraino Zelensky è tornato a chiedere l’imposizione della no-fly zone, che però la Nato e il Pentagono hanno già bocciato, oltre che il bando dell’importazione di petrolio russo.

19.45 – Bennett telefona a Zelensky da Mosca

Dopo un colloquio di tre ore con il presidente russo Putin, il premier israeliano Naftali Bennett ha telefonato da Mosca al presidente ucraino Zelensky. A renderlo noto sono i media israeliani. Così facendo il premier israeliano si accredita come uno dei principali mediatori tra le due parti in guerra. Stando ad alcune informazioni che circolano, non confermate, ieri il premier israeliano è arrivato a Mosca in segreto. Zelensky ieri, sapendolo comunque in Russia, avrebbe ignorato la telefonata di Bennett da Mosca. Dopo il colloquio di oggi con Putin, Bennett ha proseguito in volo per Berlino, dove è atteso dal cancelliere tedesco Scholz. Bennett e Scholz si erano già visti mercoledì scorso a Gerusalemme.

19.15 – Blinken incontra Kuleba alla frontiera con la Polonia

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken sta incontrando il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba al confine tra l’Ucraina e la Polonia. Il capo della diplomazia di Kiev chiede agli Stati Uniti aerei e sistemi di difesa aerea. Sulla No – fly zone la Nato non cede e Kiev accusa: «Saremo noi a pagarne il prezzo». Prima dell’incontro, Blinken ha visitato il confine dove centinaia di migliaia di persone sono fuggite dai combattimenti da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio. Il segretario di Stato Usa ha ascoltato i racconti dei funzionari polacchi alle prese con la crisi umanitaria, mentre centinaia di ucraini attraversavano la frontiera.

19.02 – Kuleba: «Smettiamo di finanziare la morte degli ucraini»

«Ringraziamo tutti i donatori che stanno aiutando l’Ucraina. Questo però non è ancora abbastanza, la guerra continua. Dobbiamo aumentare le pressioni sulla Russia. L’Ucraina chiede un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Chiudere l’accesso a Swift, chiudere l’accesso alle criptovalute, chiudere il commercio del petrolio russo che finanzia le morti degli ucraini – sono le parole del ministro degli Esteri ucraino Kuleba -. Il modo per fermare le forze russe è quello di aumentare le pressioni sulla Russia e dichiarare la no-fly zone».

18.57 – Sequestrato un ospedale psichiatrico vicino a Kiev, con 670 pazienti

A Borodyanka, a circa 60 chilometri da Kiev, le forze russe hanno sequestrato un ospedale psichiatrico che ospita 670 persone. Lo ha fatto sapere il governatore della regione Oleksiy Kuleba, citato dal Guardian. «Sono persone con esigenze speciali, necessitano di aiuto costante, molti di loro sono stati costretti a letto per anni. Stanno finendo l’acqua e le medicine», spiega. Stando a quanto riportato da fonti locali, gli assalitori sarebbero forze cecene arrivate e i contatti con l’istituto sono stati interrotti.

18.45 – I media di Kiev: «Gli ucraini riprendono il controllo di Mykolayv»

Le forze armate ucraine hanno fatto sapere di aver ripreso il controllo di Mykolayv, città portuale del sud, dove ieri erano entrati i russi. A renderlo noto è il Kyiv Independent sul quale si legge che i militari ucraini hanno sequestrato l’equipaggiamento russo. Il governatore di Mykolayv, Vitaly Kim, ha parlato anche di alcune vittime civili, senza però specificarne il numero esatto.

18.25 – Lunedì il terzo round di colloqui

Si terrà lunedì il terzo round dei colloqui per i negoziati tra Ucraina e Russia. A renderlo noto è l’agenzia russa Interfax.

18.10 – Il premier israeliano Bennett a Mosca

Il premier israeliano Naftali Bennett è a Mosca per discutere della crisi ucraina con il presidente russo Vladimir Putin, dopo i colloqui a distanza avuti negli ultimi giorni. Bennett, che ha parlato anche con il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky, avrebbe informato preventivamente la Casa Bianca della sua visita al Cremlino. Il viaggio di Bennett è stato definito «inusuale» in quanto si è svolto di sabato e il premier israeliano è notoriamente religioso. Il suo portavoce ha chiarito che l’ebraismo consente di violare lo shabbat quando l’obiettivo è preservare la vita umana.

17.45 – Mosca: «Ripresa l’offensiva a Mariupol»

Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che l’offensiva a Mariupol «è ripresa a causa della riluttanza da parte ucraina ad esercitare pressione sui nazionalisti per prolungare la tregua».

16.40 – Zelensky: «Rispettare la tregua»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello perché la tregua venga rispettata immediatamente e sia consentita l’evacuazione dei civili. «I corridoi umanitari devono funzionare oggi a Mariupol e Volnovakha, per salvare donne bambini e anziani e dare cibo e medicine a chi è rimasto», ha detto il presidente ucraino. «Quasi 10mila soldati russi sono stati uccisi», ha proseguito Zelensky. «Sono 18enni, ventenni, quasi bambini, soldati a cui non è stato spiegato che stavano andando a combattere».

15.31 – Problemi nell’evacuazione di Volnovakha

Continuano i problemi di evacuazione nelle città ucraine. Nonostante la promessa di corridoi umanitari per far uscire i civili, anche nel caso di Volnovakha le autorità ucraine hanno reso noto che solo 400 persone sono state evacuate. Impossibile lasciare la città e impossibile lasciare gli insediamenti vicini. Il piano iniziale era di evacuare oltre 15mila civili durante le tregua, iniziata alle 8 del mattino italiane. «Sebbene avessimo l’intenzione e il trasporto necessario per evacuare molte più persone, abbiamo dovuto fermare il movimento della colonna, perché i russi hanno ricominciato a bombardare Volnovakha senza pietà ed era molto pericoloso spostarsi», ha detto il governatore regionale Pavlo Kyrylenko.

13.58 – Putin: «In Ucraina nel 2014 c’è stato un golpe»

«In Ucraina nel 2014 c’è stato un colpo di Stato», ha detto Vladimir Putin. «Alla popolazione del Donbass e della Crimea sono stati impediti i diritti più basilari, come quello di parlare nella loro lingua». «Le sanzioni contro la Federazione russa equivalgono a una dichiarazione di guerra», ha aggiunto. Putin ha poi parlato dello slittamento dell’evacuazione dei civili a Mariupol: «Il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini». Stando a quanto riferisce l’agenzia Interfax, Putin ha minacciato il futuro dell’Ucraina «come stato»: «Se la dirigenza ucraina attuale continua a fare quello che fa e non comprende le nostre preoccupazioni sulla possibilità che armi nucleari possano essere piazzate sul suo territorio, mette in pericolo il futuro dell’Ucraina come essere uno Stato».

13.35 – Onu, entro il weekend i rifugiati saranno 1,5 milioni

Il numero di rifugiati in fuga dall’invasione russa potrebbe potenzialmente raggiungere 1,5 milioni entro questo weekend, spiega il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. L’Onu al momento ipotizza che più di 1,3 milioni di persone abbiano già lasciato l’Ucraina. «Questa è la crisi dei rifugiati più rapida che abbiamo visto in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale», dice Grandi citato dal Guardian.

13.27 – Le emittenti tedesche Ard e Zdf chiudono in Russia

Le emittenti tedesche Ard, Zdf hanno annunciato che interromperanno le loro trasmissioni dalla Russia, dice l’Afp.

13.11 – Aeroflot cancella tutti i voli internazionali

Aeroflot ha cancellato tutti i voli internazionali dall’8 marzo, dice la compagnia aerea russa in un comunicato

13.08 – Gli 007 di Kiev uccidono un loro negoziatore: «Era una spia»

I servizi segreti ucraini (Sbu) avrebbero ucciso un componente della squadra negoziale ucraina con l’accusa di tradimento. Secondo fonti del media di Kiev Ukrainska Pravda, l’uomo è stato ucciso durante un tentativo di arresto. C’erano, si spiega, «forti prove» che stava dando informazioni alla Russia.

12.57 – La Marina ucraina ai residenti di Odessa: «State lontani dalle coste»

La Marina ucraina ha invitato i residenti di Odessa e dell’intera regione a stare lontani dalla costa, dice l’agenzia di stampa ucraina Unian ricordando i timori della possibilità di uno sbarco anfibio delle forze russe. «Ti chiediamo di non spostarti sulla costa della regione di Odessa. È pericoloso per la tua vita! Esortiamo i pescatori e i proprietari di barche a non spostarsi vicino alle coste della regione di Odessa, per non mettersi in pericolo sotto possibili incendi e campi minati!», si legge nel messaggio

12.53 – Blinken: «Difenderemo ogni centimetro del territorio Nato»

«Difenderemo ogni centimetro del territorio della Nato», dice il segretario di stato Usa Blinken parlando in Polonia.

12.43 – Per Lavrov ai corridoi umanitari a Mariupol «non si è presentato nessuno»

Ai corridoi umanitari aperti stamani in Ucraina a Mariupol e Volnovakha «non si è presentato nessuno», dice in conferenza stampa il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax.

12.35 – Domani telefonata Erdogan-Putin

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan prevede di sentire domani al telefono Vladimir Putin. «Questa guerra deve essere fermata immediatamente, è necessario sedersi al tavolo dei negoziati. Il nostro presidente sta conducendo una diplomazia molto intensa. Avrà colloqui con Putin domani», dice il portavoce presidenziale turco Ibrahim Kalin in onda sul canale N-TV, secondo quanto riporta la Tass.

12.30 – Lavrov: «Zelensky vuole la guerra Nato-Russia»

«Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga, vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia. Cerca di provocare il conflitto contro la Russia con la partecipazione della Nato», dice il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov. «Ha una frenesia militarista».

12.00 – L’evacuazione di Mariupol è stata posticipata

L’evacuazione dei civili da Mariupol è stata posticipata, secondo il consiglio comunale di Mariupol citato dalla Bbc. La parte russa, ripetono, non ha osservato il cessate il fuoco temporaneo in atto. I residenti dovrebbero disperdersi e trovare luoghi di rifugio: le autorità locali spiegano che presto verranno fornite ulteriori informazioni. Il vicesindaco della città ha detto alla Bbc che Mariupol è ancora oggetto di bombardamenti, e ci sono anche notizie che sono in corso combattimenti verso la parte finale del percorso di evacuazione. Un residente di Mariupol all’interno della città dice alla Bbc che il suono dei bombardamenti continua, nonostante l’accordo di cessate il fuoco che doveva iniziare alle 9 ora locale, le 10 ora italiana. «In questo momento sono a Mariupol, sono per strada. Riesco a sentire proiettili ogni tre o cinque minuti», dice Alexander, un ingegnere di 44 anni. «Il corridoio umanitario non ha senso. Vedo le auto di persone che hanno cercato di fuggire e stanno tornando».

11.47 – Blinken arrivano in Polonia

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Polonia: è il più alto funzionario Usa a visitare il paese dall’inizio della guerra. Incontrerà il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, il ministro degli Esteri Zbigniew Rau a Rzeszow, vicino al confine con l’Ucraina. Più di 780mila persone sono fuggite dall’Ucraina in Polonia dall’inizio dell’invasione russa del 24 febbraio.

11.23 – Il Cremlino annuncia misure straordinarie per l’economia russa

La situazione dell’economia russa è in questo momento straordinaria, ciò richiede misure straordinarie, dice il Cremlino secondo quanto riferisce l’agenzia Tass.

11.18 – Le autorità di Mariupol: «I russi non rispettano la tregua»

Secondo le autorità municipali di Mariupol i russi non stanno rispettando la tregua annunciata da Mosca lungo tutto il percorso concordato, scrive il Guardian. «Stiamo negoziando con la parte russa la conferma della tregua lungo l’intero percorso di evacuazione», ovvero lungo Mariupol, Nikolske, Rozivka, Polohy, Orikhiv, Zaporizhzhia, dice una nota.

11.06 – “Congelata” villa Usmanov in Costa Smeralda

La Guardia di Finanza ha ‘congelato’ in Costa Smeralda una villa di lusso di proprietà del magnate russo-uzbeko del gas Alisher Usmanov. Si trova in località golfo del Pevero, una delle località più note della Costa Smeralda, e vale 17 milioni di euro. Sul mare davanti al Pevero ormeggia nei mesi estivi il maxi yacht Dilbar dell’oligarca amico di Putin, uno dei più grandi al mondo, che nei giorni scorsi è stato confiscato nel porto di Amburgo, in Germania.

10.51 – Sequestrato il maxi yacht di Timchenko

La Guardia di Finanza ha ‘congelato’ nel porto di Sanremo il maxi yacht ‘Lena’, imbarcazione di 52 metri (valore stimato 50 milioni di dollari) di proprietà del magnate russo dell’energia e delle infrastrutture Gennady Timchenko, amico di Putin da sempre, da ancor prima che arrivasse al Cremlino, proprietario di Volga Group e socio di Novatek. Ieri nel porto di Imperia era stato ‘congelato’ il Lady M di Alexei Mordashov.

10.42 – Kiev: «Mosca non approfitti del cessate il fuoco per fare avanzare le truppe»

«Mosca non deve approfittare di un corridoio umanitario concordato per far avanzare le sue truppe», dice la vice prima ministra ucraina Iryna
Vereshchuk avvertendo la Russia di non abusare del cessate il fuoco come riporta la Bbc. Il governo ucraino sta «verificando» le notizie che arrivano per cui le truppe russe starebbero usando il cessate il fuoco per avvicinarsi alle posizioni ucraine nelle aree lungo le rotte di evacuazione. «Usiamo questo canale per evacuare i civili – donne e bambini – e per consegnare merci umanitarie a coloro che sono rimasti», spega Vareshchuck. «Il mondo intero sta guardando». Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha mediato i colloqui sul cessate il fuoco, conferma la vicepremier, e dirigerà le colonne di evacuazione lungo le rotte concordate fuori dalle città.

10.25 – Msf: A Mariupol i corridoi umanitari sono ancora chiusi

Doveva partire per le 10 ore italiane l’evacuazione dei civili da Mariupol, tra le aree al momento pesantemente colpite dalla guerra in Ucraina. Ma lo staff di Medici senza Frontiere, ancora nei rifugi della città, fa sapere che l’apertura dei corridoi umanitari annunciata da Mosca non è ancora avvenuta. «I civili non possono rimanere bloccati in zona di guerra», avverte Christine Jamet di MSF. «Le persone che cercano sicurezza devono poter fuggire senza la paura di essere coinvolte nelle violenze». Sono oltre 200 mila le persone che saranno evacuate da Mariupol e più di 15 mila da Volnovakha, dice la vicepremier ucraina Irina Vereshchuk, secondo quanto scrive la Tass che cita il canale Tv Ukraine 24.

10.07 – Il sindaco di Mariupol: «Pronti per l’evacuazione dei civili»

La città ucraina di Mariupol dovrebbe cominciare in questi minuti l’evacuazione dei civili e il corridoio umanitario resterà aperto per cinque ore. Sarà verso ovest confermano le autorità comunali a Mariupol, ovvero verso Zaporizhzhia. I civili lasceranno la città in bus organizzati che partono da tre punti in città. Sarà possibile andare via anche con mezzi privati ma solo lungo il percorso preposto: le autorità chiedono a chi viaggia su mezzi privati di usare al meglio tutto lo spazio a disposizione nei veicoli. È proibito deviare dal percorso stabilito. E si fa sapere che «ci saranno varie fasi di evacuazione in diversi giorni» per permettere a tutti i civili di lasciare la città sotto assedio.

10.02 – A Volnovakha «cadaveri giacciono non raccolti e persone senza»

«Circa il 90% della città di Volnovakha è stata danneggiata dai bombardamenti», dice il parlamentare locale Dmytro Lubinets al Kyiv Independent. La città si trova nell’area di Donetsk. «I cadaveri giacciono non raccolti e le persone che si nascondono nei rifugi stanno finendo il cibo». A Volnovakha come a Mariupol scatterà tra poco la tregua decisa da Mosca per consentire l’evacuazione dei civili.

9.54 – La manifestazione di Cherson

Un gruppo di manifestanti ucraini si è riunito in queste ore nel centro di Cherson per contestare «gli occupanti russi», che nei giorni scorsi hanno preso il controllo della città, a maggioranza russofona. «Cherson è Ucraina», hanno scandito i dimostranti sventolando le bandiere ucraine, come si vede in un video pubblicato dall’attivista di Femen, Inna Shevchenko.

Ieri gli abitanti si erano sdraiati davanti ai mezzi russi per non lasciarli entrare in città.

9.35 – Chernobyl, il personale sequestrato

Il Kiev Independent scrive che il personale della centrale nucleare di Chernobyl è rimasto intrappolato 10 giorni dopo la sua cattura da parte delle forze russe. «Non possiamo sostituire le persone, stanno già facendo il loro turno da 10 giorni. Sono divisi in due gruppi, che si sostituiscono a vicenda, ma sono stanchi mentalmente e fisicamente, emotivamente», ha detto al quotidiano Yury Fomichev, sindaco di Slavutych, una città nel nord dell’Ucraina costruita per il personale evacuato dalla centrale nucleare di Chernobyl dopo il disastro del 1986.

9.07 – Ucraina: 66mila tornati dall’estero per combattere

Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha dichiarato che 66.224 uomini ucraini sono tornati dall’estero per unirsi alla lotta contro l’invasione russa. «Ecco quanti uomini sono tornati dall’estero in questo momento per difendere il loro paese dall’orda. Queste sono altre 12 brigate combattenti e motivate! Ucraini, siamo invincibili», ha detto Reznikov. Non è possibile verificare l’attendibilità e l’appropriatezza dei numeri forniti. Sempre secondo gli ucraini sono oltre 10mila i soldati russi che sono morti dall’inizio dell’offensiva in Ucraina. Secondo le forze armate sono stati distrutti, tra gli altri, 39 aerei, 40 elicotteri, 269 carri armati, 945 veicoli corazzati e 105 pezzi di artiglieria.

8.51 – Cessate il fuoco

Il cessate il fuoco è in corso dalle 8 italiane a Mariupol, e a partire dalle 10 il sindaco avvierà l’evacuazione dei civili dalla città portuale sul Mar d’Azov. La tregua provvisoria è stata concessa questa mattina da Mosca dopo la richiesta della città sotto assedio.

8.18 – Intelligence Uk: 4 città ucraine circondate

L’intelligence britannica ritiene che nelle ultime 24 i raid aerei e le operazioni militari russi si siano ridotti di intensità. Restano nelle mani delle forze russe le città di Kharkiv, Chernihiv e Mariupol, che, insieme a Sumy, sono tutte circondate dalle forze russe. E ancora, secondo il ministero della Difesa di Londra, le forze di Mosca «stanno probabilmente avanzando verso la città portuale meridionale di Mykolaiv: c’è la possibilità che queste forze cerchino di aggirare la città per dare priorità all’avanzata verso Odessa».

7.40 – Il corridoio umanitario russo

Il ministero della difesa russo dichiara un corridoio umanitario e un cessate il fuoco dalle 10 ora di Mosca (le 8 in Italia) per l’uscita dei civili da Mariupol e Volnovakha. Corridoi umanitari e vie di uscita sono stati concordati con la parte ucraina. «Oggi, 5 marzo, si annuncia una tregua a partire dalle 10 del mattino ora di Mosca e corridoi umanitari sono aperti per l’uscita di civili da Mariupol e Volnovakha», ha affermato il ministero russo secondo la Tass. Il corridoio umanitario di Mariupol, fa sapere l’Afp, aprirà alle 9 (ora locale).

7.33 Sirene d’allarme

Sirene d’allarme suonano a Kiev, Khirkiv, Chernihiv, Suny e in altre città dell’Ucraina.

6,45 – Kiev e i negoziati

«La posizione della Russia è dura. La posizione dell’Ucraina è dura, quindi non saranno facili ma ci saranno», afferma Mikhaylo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendosi ai negoziati, citato dalla Tass, precisando che le trattative procederanno in un’atmosfera costruttiva. Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dice a Sky News Arabia, che l’operazione russa non punta a dividere l’Ucraina ma a trasformarla in un’area «smilitarizzata e libera dall’ideologia neonazista».

5,58 – La Russia: vogliamo smilitarizzare l’Ucraina

L’operazione russa non punta a dividere l’Ucraina in parti ma ad assicurare la sicurezza della Russia. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov a Sky News Arabia, sottolineando che la Russia vuole un’Ucraina «smilitarizzata e libera dall’ideologia neonazista. Vogliamo che lo status neutrale dell’Ucraina sia nella costituzione e vogliamo garanzie che le armi in grado di cambiare gli equilibri di sicurezza in Europa non possano essere dispiegate».

4,34 – Le voci dalla centrale

«Smettete di sparare. State mettendo a rischio la sicurezza del mondo». È il grido d’allarme che si è diffuso dal sistema di allerta pubblico vicino alle centrale nucleare di Zaporizhzhia quando è stata attaccata. A mostrare il filmato e far sentire le voci è la Cnn.

4.20 – Mariupol sotto assedio

La città di Mariupol è sottoposta all’assedio delle forze russe. Lo afferma il sindaco Vadim Boichenko, che ha chiesto la creazione di un corridoio umanitario. «Per il momento stiamo cercando soluzioni ai problemi umanitari e tutti i modi possibili per far uscire Mariupol dal blocco», ha aggiunto in un messaggio pubblicato sull’account Telegram dell’ufficio del sindaco di questa città di circa 450.000 abitanti, situata sul Mar d’Azov. I Paesi occidentali temono che la Russia possa bombardare le città ucraine per costringerle alla resa, provocando in questo modo un incremento notevole dei morti tra i civili. Lo riporta la Cnn che ha citato fonti di servizi di sicurezza occidentali.

3.15 – Russi vicino alla centrale nucleare

Le forze armate della Russia si stanno avvicinando alla seconda centrale nucleare più grande dell’Ucraina. Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha detto che «le forze russe sono ora a una trentina di chilometri, e stanno continuando ad avvicinarsi, dal secondo impianto nucleare più grande del Paese». Si tratta dell’impianto di Yuzhnoukrainsk nell’oblast di Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Intanto bombardieri B52 americani hanno volato al confine orientale della Nato, in un’esercitazione con le aeronautiche tedesche e della Romania. Lo riporta Cnn citando la Us Air Force. I bombardieri americani hanno volato nello spazio aereo della Romania , non lontano dall’Ucraina, dopo essere partite dalla Raf Fairford, in Gran Bretagna.

1.01 – Zelensky: sono a Kiev

«Ogni due giorni dicono che sono scappato dall’Ucraina, da Kiev. Ma sono qua, lo vedete, al mio posto». Questo dice presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un video postato su Instagram, ha smentito l’annuncio fatto in precedenza dal presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, secondo il quale lo stesso Zelensky era fuggito in Polonia. «Nessuno è scappato da nessuna parte, stiamo lavorando», aggiunge il presidente ucraino, citato da Interfax, indicando che con lui c’è il capo di gabinetto della presidenza Andriy Yermak. Intanto in solidarietà con l’Ucraina sotto attacco, portuali del Kent si sono rifiutati di scaricare due navi cisterna che trasportavano gas russo, obbligandole a dirigersi verso un’altra destinazione. Le navi Boris Vilkitsky e Fedor Litke sono state respinte dalla isola di Grain, il più grande terminal in Europa per le importazioni di gas naturale liquefatto.

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