Mosca attacca l’Italia, Draghi durissimo: «Dal governo russo parole odiose e inaccettabili». Kiev: «Evacuati 190 mila civili». La Cina difende la Russia: «Sanzioni oltraggiose»

Le forze russe tagliano fuori l’esercito ucraino dal Mare d’Azov nel Donetsk. Mosca conferma di aver usato per la prima volta nel conflitto il missile ipersonico Kinzhal. Mariupol è ancora sotto attacco. Zelensky chiede di vedere Putin per farmare la guerra. L’Ucraina ha fatto evacuare 190mila civili attraverso corridoi umanitari

È il 23° giorno della guerra in Ucraina, un conflitto iniziato quando Vladimir Putin il 24 febbraio ha dato l’ordine di invadere Kiev. L’esercito di Mosca è entrato a Mariupol, dove si combatte in centro. Nel suo discorso alla nazione di ieri lo Zar ha detto che l’operazione speciale in Ucraina continuerà finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi. A Leopoli è andata in scena la protesta dei 109 passeggini vuoti. Intanto lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino dice che la Russia ha preso il controllo del Mare d’Azov. Zelensky chiede un incontro a Putin ma i russi dicono no: «Prima il trattato».


23.15 – Media: «6.600 persone evacuate oggi»

Oltre 6.600 persone sono state evacuate dalle zone più a rischio dell’Ucraina nella giornata di oggi. Lo riporta il Kyiv Independent. Circa 4.128 persone, tra cui più di 1.100 bambini, sono state evacuate da Mariupol a Zaporizhia. Quasi 1.820 sono state evacuate dall’Oblast di Kiev. Complessivamente, otto dei 10 corridoi umanitari previsti hanno funzionato.


22.16 – Paura a Mariupol per i bimbi bloccati in una clinica

Diciannove bambini, specie orfani, sono «in grave pericolo», bloccati in un sanatorio a Mariupol, la città ucraina assediata dalle forze armate russe. A denunciare il fatto sono parenti e testimoni. I minorenni – con una età compresa tra i 4 e i 17 anni – erano stati sistemati nella clinica prima che scoppiasse la guerra. E ora si trovano ancora ricoverati in questo centro per il trattamento delle malattie polmonari dei minori perché i loro tutori non sono riusciti a riprenderli a causa del conflitto. Per questo, come raccontano i testimoni, «sono in grave pericolo». Uno pneumologo, un cuoco e due infermiere si prendono cura dei bambini, mentre la polizia locale porta loro del cibo, ma proprio il cibo a loro destinato potrebbe esaurirsi velocemente. Missili russi negli ultimi giorni sono caduti non lontano dalla clinica dove, si precisa, «non c’è riscaldamento, fa freddo. Una delle bambine, di circa otto anni, mi ha mostrato una lacerazione sul viso causata dal freddo».

21.45 – Gaffe di Johnson: paragona la lotta degli ucraini alla Brexit

Gaffe di Boris Johnson sulla guerra in Ucraina. Il premier britannico ha ricevuto una pioggia di critiche, anche all’interno del suo partito. Durante l’intervento alla conferenza di primavera dei Tory a Blackpool, ha affermato che «l’istinto del nostro popolo, come quello del popolo ucraino, è scegliere la libertà», e il voto sulla Brexit ne è stato «celebre esempio recente». Un esponente di rilievo del partito, Lord Barwell, non ha gradito, e ha ricordato a Johnson che l’Ucraina sta cercando di entrare nell’Unione europea. «A parte il fatto che votare in un referendum libero ed equo non è in alcun modo paragonabile a rischiare la vita per difendere il proprio Paese dall’invasione, il fatto imbarazzante è che gli ucraini stanno combattendo per la libertà di aderire l’Ue», ha scritto su Twitter. Ancora più sferzante è stato il leader dei liberaldemocratici Ed Davey. Il primo ministro «è un imbarazzo nazionale». E «paragonare un referendum con donne e bambini in fuga dalle bombe di Putin è un insulto a ogni ucraino», ha sottolineato.

21.05 – Morti e feriti in bombardamenti a Kharkiv

I media ucraini riferiscono di bombardamenti su Kharkiv, con morti e feriti. Secondo l’Ukrainska Prava, che cita testimoni oculari, l’attacco avrebbe colpito alcuni edifici residenziali causando anche degli incendi. Secondo le informazioni del Centro medico di emergenza ci sarebbe anche un bambino tra le vittime.

20.50 – Sindaco: «Migliaia di cittadini di Mariupol portati in Russia»

«Migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in remote città della Russia, deportati come fecero i nazisti durante la seconda guerra mondiale». Questo quanto denuncia il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko. «Nell’ultima settimana, diverse migliaia di residenti sono stati portati in Russia. Gli occupanti hanno portato via illegalmente persone dal distretto di Livoberezhny e da un rifugio antiaereo nell’edificio di un club sportivo, dove più di mille persone, soprattutto donne e bambini, si nascondevano dai bombardamenti».

20.29 – La Cina alza i toni contro Nato e Paesi occidentali: «Sanzioni sempre più oltraggiose»

Un alto funzionario del governo cinese ha affermato che le sanzioni imposte dalle nazioni occidentali alla Russia sull’Ucraina sono sempre più «oltraggiose». Anche il viceministro degli Esteri Le Yucheng ha condiviso il punto di vista di Mosca sulla Nato, affermando che l’alleanza non dovrebbe espandersi ulteriormente verso est, costringendo una potenza nucleare come la Russia «in un angolo». Pechino si è opposta alle sanzioni economiche nei confronti di Mosca. «Le sanzioni contro la Russia stanno diventando sempre più oltraggiose», ha detto Le al forum sulla sicurezza a Pechino, aggiungendo che i cittadini russi sono stati privati ​​dei beni all’estero «senza motivo». «La storia ha dimostrato più e più volte che le sanzioni non possono risolvere i problemi. Le sanzioni danneggeranno solo la gente comune, avranno un impatto sul sistema economico e finanziario… e peggioreranno l’economia globale».

20.03 – Poroshenko: «Putin è un pazzo maniaco, Biden venga in Ucraina»

Secondo l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dovrebbe andare di persona in Ucraina quando il 24 marzo verrà in Europa per il vertice della Nato a Bruxelles e per partecipare a una riunione del Consiglio europeo. «Perché no, mio caro amico, ottimo amico dell’Ucraina, Joe Biden, il leader mondiale, che ora dimostra la sua leadership, perché non viene a trovarci qui la prossima settimana in segno di solidarietà?» sono le parole che Poroshenko ha rilasciato ai microfoni della Cnn da Kiev, con addosso un giubbotto militare. «Sarebbe un passo estremamente importante, una dimostrazione, il mondo intero è insieme a noi contro la Russia», ha proseguito Poroshenko secondo cui Putin è un «pazzo maniaco».

19.49 – Allarme Unicef: «I bambini sono ad alto rischio tratta»

Allarme dell’Unicef sulle condizioni dei bambini che fuggono dalla guerra in Ucraina. Secondo l’associazione, i più piccoli sono esposti a un rischio maggiore di tratta e sfruttamento. Con oltre 1,5 milioni di bambini fuggiti dalle zone calde del conflitto, dall’inizio dell’offensiva russa lo scorso 24 febbraio, «la minaccia per i bambini è reale e crescente con il rischio di un aumento significativo della tratta di esseri umani e un’acuta crisi di protezione dei bambini», scrive l’Unicef in una nota. Secondo una recente analisi, il 28% delle vittime identificate della tratta a livello globale è nella fascia di età infantile bambini.

19.28 – In 10.000 all’Arco della Pace di Milano

Migliaia di persone – circa 10.000 per gli organizzatori – sono scese in piazza all’Arco della Pace di Milano per dire no alla guerra e in solidarietà con il popolo ucraino. Per l’occasione l’Arco della Pace è stato illuminato di giallo e di blu e ai partecipanti sono stati distribuiti dei cartelli degli stessi colori. «Non sappiamo quanto durerà questa tragedia, dobbiamo esserci, Milano deve esserci per il tempo che servirà», ha detto il sindaco Beppe Sala secondo cui a Milano potrebbero arrivare 40 mila persone in fuga dalla guerra.

19.16 – Il brand Loro Piana prende le distanze da Putin

Loro Piana prende le distanze da Vladimir Putin che si è presentato sul palco dello stadio di Mosca per parlare alla nazione con addosso un parka da 12 mila euro delle sue collezioni passate. «Lvmh, il gruppo di cui Loro Piana fa parte, ha da subito preso le distanze – spiega Pier Luigi Loro Piana -, è chiaro da che parte abbiamo deciso di stare». La società di moda ha infatti interrotto le forniture in Russia e sta agendo per aiutare il popolo ucraino attraverso le associazioni impegnate nella solidarietà. «Putin dovrebbe riflettere su ciò che sta facendo vivere al popolo ucraino», sono le parole dell’imprenditore.

18.57 – Deputata Volodina: «Roma non si fidi più di Mosca»

«L’Europa e l’Italia non si fidino più della Russia, e non solo di Putin». Questa l’esortazione della deputata della Rada – il Parlamento ucraino – Daria Volodina, nel giorno in cui Mosca si è scagliata contro il governo italiano e, in particolare, contro il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Volodina è co-presidente dell’associazione inter-parlamentare italo-ucraina e lunedì avrà un incontro in videoconferenza con alcuni deputati e senatori italiani. «Noi siamo molto grati all’Italia per gli aiuti umanitari che ci hanno inviato. Non solo, stanno ospitando i nostri profughi. Ma la vera questione è chiudere i cieli ucraini. Ecco perché chiedo a tutti Paesi d’Europa e del mondo di farlo», evidenzia la deputata.

18.26 – Draghi: «Da Mosca parole inaccettabili, solidarietà a Guerini»

Anche il presidente del Consiglio, come il ministro degli Esteri, esprime solidarietà per Lorenzo Guerini, dopo gli attacchi a lui indirizzati dal Cremlino. «Esprimo piena solidarietà al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, vittima di attacchi da parte del governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile – ha affermato il premier Mario Draghi -. Il ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del governo e mio personale».

18.15 – Zelensky si collega con Berna: «I soldi degli oligarchi sui conti svizzeri»

Zelensky attacca il sistema bancario svizzero. Nel corso di un collegamento video con Berna, in occasione di una manifestazione contro la guerra, il presidente ucraino ha detto: «Nelle vostre banche si trovano i soldi delle persone che hanno scatenato questa guerra. Questo è doloroso. Congelare i loro conti – ha aggiunto – significa lottare contro il male». Secondo quanto riporta il Guardian, Zelensky avrebbe detto che gli ucraini sanno che le loro città vengono distrutte «per ordine di persone che vivono in Europa, in bellissime città svizzere, che godono di proprietà nelle vostre città». E ancora: «Sarebbe davvero bello privarli di questo privilegio». Va sottolineato che la Svizzera, pur non essendo membro dell’Unione europea, ha adottato tutte le sanzioni decise contro individui ed entità russe. Inclusi quindi gli ordini di congelare le ricchezze russe nelle banche svizzere.

18.02 – Di Maio: «Mosca invece di minacciare fermi la guerra»

«Le continue e ripetute provocazioni delle autorità russe al governo italiano, compresa quella a Lorenzo Guerini, non ci meravigliano più». Così scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Twitter. «Il governo russo – continua – invece di trascorrere le giornate minacciando, fermi la guerra in Ucraina che sta causando la morte di civili innocenti».

17.48 – Kiev: «190mila civili evacuati con i corridoi umanitari»

EPA/DAREK DELMANOWICZ POLAND OUT

L’Ucraina è riuscita a far evacuare 190.000 civili dalle zone del conflitto attraverso i corridoi umanitari da quanto è cominciata l’offensiva russa, il 24 febbraio scorso. Lo ha comunicato la vice premier Iryna Vereshchuk in un’intervista, come riportato i media internazionali.

17.15 – Johnson: «Putin come uno spacciatore, serve l’indipendenza dal gas»

«Vladimir Putin negli ultimi anni è stato come uno spacciatore di strada, alimentando una dipendenza nei paesi occidentali dai suoi idrocarburi». Queste le parole del primo ministro del Regno Unito Boris Johnson pronunciate nel corso della conferenza di primavera del Partito conservatore a Blackpool, come riportato dai media britannici. «Dobbiamo liberarci da quella dipendenza, dagli idrocarburi russi, è fondamentale se vogliamo resistere al bullismo di Putin – ha concluso – così eviteremo di essere ricattati da lui».

16.30 Kiev: «Nessun avanzamento dei russi»

Non ci sarebbe stato alcun avanzamento dell’esercito russo oggi 19 marzo secondo fonti ucraine. Il portavoce del ministro della Difesa di Kiev, Oleksandr Motuzyanyk, sostiene che nella giornata: «non ci sono stati cambiamenti significativi sulla situazione operativa, il nemico è stato fermato in quasi tutte le direzioni in cui stava avanzando».

14.32 – Mosca attacca Guerini e Letta lo difende: «Farneticazioni»

Il segretario del Pd Enrico Letta ha pubblicato un tweet in cui difende il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (Pd). Nelle ultime ore Alexei Paramonov, direttore del Dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, aveva detto: «In accordo con l’intesa raggiunta a livello di Presidente della Russia e Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia nel marzo-aprile 2020, all’Italia è stata fornita un’assistenza significativa attraverso il Ministero della Difesa, il Ministero dell’Industria e Commercio e Ministero della Salute della Russia. A proposito, una richiesta di assistenza alla parte russa fu inviata allora anche dal ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini, che oggi è uno dei principali ‘falchi’ e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano». Secca la risposta di Letta: «Il Ministero degli Esteri russo piega a propaganda di guerra anche il dramma Covid nell’attaccare con farneticazioni inaccettabili il Ministro Lorenzo Guerini. Il nostro sostegno è ancora più convinto e diventa legittimo dubitare delle reali intenzioni di quelle missioni di aiuto sanitario».

13.55 – Colpo di mortaio contro villaggio: 7 morti

Secondo una nota della polizia ucraina, l’esercito russo avrebbe sparato un colpo di mortaio contro il villaggio di Makariv, un centro da poco meno di 10 mila abitanti nella regione di Kiev. L’attacco avrebbe provocato sette vittimen: «Gli occupanti hanno sparato con artiglieria pesante contro insediamenti nella regione di Bucha. A seguito dei bombardamenti nemici di Makariv, sette civili sono stati uccisi. Cinque persone sono rimaste ferite e sono in ospedale».

13.50 – Papa prega in ucraino e russo

In occasione della Festa di San Giuseppe, Papa Francesco ha pubblicato dai suoi account ufficiali un tweet tradotto sia un russo che in ucraino. Il testo è il seguente: «San Giuseppe, tu che hai sperimentato la sofferenza di chi deve fuggire, tu che sei stato costretto a emigrare per salvare la vita alle persone più care, proteggi tutti coloro che fuggono a causa della guerra, sostienili nelle difficoltà, rafforzali nella speranza e fa’ che incontrino accoglienza e solidarietà. Amen».

13.33 – Fassino: «Non ci faremo intimorire da Mosca»

Piero Fassino, presidente della Commissione Esteri della Camera eletto nelle liste del Pd, ha risposto alle minacce di Alexei Paramonov sulle conseguenze che l’Italia potrebbe avere nel caso scegliesse di imporre nuove sanzioni alla Russia: «L’Italia è al fianco dell’Ucraina che sta difendendo la sua libertà. Non ci faremo intimidire da minacce inaccettabili e irricevibili provenienti da chi ha invaso una nazione sovrana, violando ogni principio di convivenza tra le nazioni e di diritto internazionale».

13.22 – Atletica, oro mondiale nel salto in alto per l’Ucraina

Yaroslava Mahuchikh si è appenna qualificata come campionessa mondiale per il salto in alto indoor. Mahuchikh, 20 anni, fa parte della squadra di sei atleti ucraini che si sono presentati ai Mondiali di atletica indoor di Belgrado, in Serbia. Si tratta del suo primo oro in carriera: raggiunto grazie a un salto di 2,02 metri.

12.40 – Onu: 816 vittime e 1.333 feriti tra gli ucraini

Secondo l’ultimo report diffuso dall’Onu, dall’inizio della guerra ci sarebbero state 816 vittime tra i civili ucraini e 1.333 feriti. L’Onu però ammette che si tratta di stime più basse della realtà: nel suo report infatti ci sono solo i dati che si possono verificare in questo momento.

12.38 – Lavrov: «Usa vieta a Kiev di accettare le richieste di Mosca»

Il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha spiegato all’agenzia di stampa Interfax che sarebbero gli Stati Uniti a ostacolare i negoziati di pace con Kiev: «Un dialogo è stato stabilito nel tempo, anche se noi abbiamo costantemente l’impressione che la delegazione ucraina venga tenuta per mano da qualcuno, probabilmente dagli americani, e le venga impedito di essere d’accordo con le nostre richieste, che giudico assolutamente minime». Lavrov ha detto anche che l’alleanza con la Cina uscirà rafforzata da questo conflitto: «Si rafforzerà, considerato che l’Occidente sta calpestando ogni pilastro del sistemo internazionale e noi, le due grandi potenze, dobbiamo ovviamente pensare a come proseguire». Il ministro ha parlato anche della possibilità di introdurre forze Nato di peace keeping: «La richiesta di inviare peacekeeper della Nato in Ucraina è demagogica. È possibile che tale richiesta implichi il controllo polacco sulla parte occidentale dell’Ucraina».

12.30 – Missili ipersonici, l’Ucraina non conferma l’attacco

Il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver utilizzato un missile ipersonico russo Kinzhal contro l’Ucraina. Si tratta di un ordigno classificato come ipersonico, visto che è in grado di superare di dieci volte la velocità del suono, sfuggendo così ai radar e ai sistema di difesa utilizzati da Kiev. Il portavoce dell’Aereonautica Militare delle Forze ucraine ha confermato un attacco nella regione di Ivano-Frankivsk ma ha spiegato che al momento non c’è nessuna possibilità di confermare anche l’utilizzo di missili ipersonici.

11.31 – Mosca: «Ci aspettiamo che a Roma tornino in sé»

Alexei Paramonov è il direttore del Dipartimento europeo del ministero degli Esteri della Russia. Ai microfoni dell’agenzia di stampa Ria Novosti ha spiegato che l’Italia rischia di andare incontro a conseguenze irreversibili con la decisione di nuove sanzioni: «Le sanzioni non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la “totale guerra finanziaria ed economica” alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili». E poi ha aggiunto: «Ci aspettiamo che a Roma, come in altre capitali europee, tornino comunque in sé, ricordino gli interessi profondi dei loro popoli, le costanti pacifiche e rispettose delle loro aspirazioni di politica estera».

10.55 – Mattarella: «Il Papa è un riferimento per la pace»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato a Papa Francesco un messaggio per celebrare il suo nono anniversario come pontefice: «Nell’attuale situazione le Sue accorate invocazioni contro la guerra assumono la veste di un appello affinché si ritrovino le ragioni del dialogo e si ponga fine a una situazione gravissima e inaccettabile che mette a repentaglio la sicurezza e la stabilità globali».

10.40 – Allarme a Leopoli

Un nuovo allarme aereo ha risuonato a Leopoli (Lviv). Le sirene hanno cominciato a suonare per alcuni minuti mentre le strade del centro erano piene di residenti. Le autorità militari ucraine hanno invitato la popolazione ad andare nei rifugi. Ieri il sindaco di Leopoli Andriy Sadovyi ha chiesto alla popolazione di rispettare le regole nel momento in cui scattano le sirene e di non restare nelle proprie case.

10.30 – Lukashenko: la Russia da sola in Ucraina

Il presidente della Bielorussia Alexandr Lukashenko dice che la Russia è in grado di condurre la sua operazione in Ucraina da sola e che nessuno ha chiesto al suo paese di intervenire. Lukashenko sottolinea che Minsk mantiene la sua neutralità rispetto agli eventi in Ucraina, ma spiega anche che da parte bielorussa c’era stata la disponibilità a dispiegare le sue forze di frontiera fra Donbass e Russia, iniziativa che è stata però respinta da Kiev. «Ho fatto di tutto per evitare la guerra ma non è stato possibile, perché? Perché l’Occidente ha spinto per questa guerra», ha detto. Lukashenko ha aggiunto che la leadership russa ha ragioni per non fidarsi dell’attuale governo di Kiev e ha detto che le economie della Russia e della Bielorussia sono indivisibili.

10.00 – Austin: Putin metta fine al conflitto

Il Segretario della Difesa Usa Lloyd Austin, in visita ufficiale in Bulgaria, ha detto che il presidente russo Vladimir «Putin ha oltrepassato varie opportunità per una de-escalation e per una soluzione diplomatica» del conflitto in Ucraina. «La cosa più intelligente che Putin potrebbe fare in questo momento è mettere fine a questo conflitto», ha aggiunto durante una visita ufficiale in Bulgaria, dove ha fatto «appello a una soluzione diplomatica» della crisi.

9.12 – Mykhailo Podolyak: «Per la pace ci vorranno settimane»

Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha detto oggi che i colloqui di pace tra Kiev e la Russia «potrebbero durare diverse settimane». Secondo Podolyak le posizioni di Mosca sono diventate più «adeguate». Allo stesso tempo, però, i negoziati su questioni chiave come le garanzie per la sicurezza, il ritiro delle truppe russe e il cessate il fuoco «potrebbero necessitare di più tempo».

9.00 – Le autorità ucraine: 112 bimbi uccisi

Le autorità ucraine hanno confermato che ad oggi sono 112 i bambini uccisi dall’inizio della guerra con la Russia. Tre in più rispetto a ieri quando il bilancio era calcolato a 109, riferisce Sky News. I bambini feriti sono invece 140.

8.08 – L’indice di qualità dell’aria di Kiev

L’indice di qualità dell’aria di Kiev è a un livello malsano dopo i bombardamenti a cui è stata sottoposta la Capitale dell’Ucraina. L’indice di qualità dell’aria, fa sapere il Kiev Independent, riporta all’inizio del 19 marzo che la concentrazione di inquinanti nell’aria è attualmente 27,8 volte superiore al valore guida annuale dell’OMS.

7.40 – Gli 007 del Regno UNito: la Russia passa alla strategia di logoramento

La Russia è stata costretta a cambiare i piani in Ucraina passando a una strategia di logoramento, che produrrà probabilmente un aumento delle vittime civili e delle distruzioni di infrastrutture e l’intensificarsi della crisi umanitaria. Questo il pronostico contenuto nel rapporto mattutino dell’intelligence britannica pubblicato dal ministero della Difesa del Regno Unito. Questa opzione, spiegano gli 007 al servizio segreto di Sua Maestà, «implica l’uso indiscriminato della potenza di fuoco. Finora il Cremlino non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi originali, è rimasto sorpreso dalla portata e dalla ferocia della resistenza Ucraina.

7.15 – La minaccia della Duma all’Occidente

L’Occidente, la Nato e gli Stati Uniti dovrebbero smettere di fornire armi all’Ucraina. E se vogliono la pace dovrebbero spendere soldi per gli aiuti umanitari. Lo dice il portavoce della Duma Viacheslav Volodin all’agenzia di stampa Tass. «Se si vuole una pace rapida, occorre prendere decisioni rapide», ha aggiunto Volodin.

7.00 – Kiev ancora non accerchiata

Un tentativo russo di accerchiare la capitale dell’Ucraina Kiev è stato fermato dall’esercito. I russi volevano prendere il controllo delle due principali strade che portano alla capitale sulla riva destra e sinistra del fiume Dnipro. Lo riferisce Oleksandr Hruzevych, vice capo di stato maggiore dell’esercito ucraino, citato dalla Cnn. «Ad oggi, il nemico è stato fermato a una distanza di quasi 70 chilometri dalla riva destra» del fiume Dnipro, che divide in due Kiev, ha detto Hruzevych. Inoltre anche «sulla riva sinistra l’avanzata è stata fermata. Il nemico sta cinicamente sparando alle nostre strutture infrastrutturali», ma «le principali vie di attacco sono bloccate».

6.40 – L’Ucraina: abbiamo ucciso un altro generale

Il ministero della Difesa di Kiev ha rivendicato l’uccisione del generale Andrei Mordvichev. Si tratta del quinto generale russo morto in Ucraina dall’inizio dell’invasione ordinata dal presidente russo Vladimir Putin, secondo la difesa Ucraina. Una sua fotografia è stata postata su Twitter dallo Stato Maggiore della Difesa Ucraina.

5.00 – Ucraina: distrutti 12 velivoli russi

L’Ucraina sostiene di aver distrutto 12 tra velivoli e missili russi. Secondo le forze armate ucraine le difese aeree hanno distrutto due aerei, tre elicotteri, tre droni e quattro missili da crociera. Colpito anche per la sesta volta l’aeroporto di Chornobaivka, dove la Russia ha piazzato parte della sua flotta aerea.

3.30 – Ucraina: la Russia ha il controllo del Mare d’Azov

Lo stato maggiore delle forze armate ucraine afferma che i russi sono riusciti a escluderli dal Mare d’Azov. «Gli occupanti sono parzialmente riusciti nell’area operativa di Donetsk, privando temporaneamente l’Ucraina dell’accesso al Mare d’Azov», si legge in un comunicato. Ma lo stato maggiore afferma che Mosca è ancora ostacolata in tutti i suoi principali obiettivi di guerra. «Il nemico sta cercando di compensare per i fallimenti avanzando le truppe durante le operazioni di terra con l’uso di armi ad alta precisione e bombardamenti indiscriminati», aggiunge il comunicato.

2.30 – La mappa degli obiettivi civili colpiti

Bellingcat ha pubblicato una mappa che illustra dove sono stati colpiti gli obiettivi civili in Ucraina.

1.50 – Un incontro tra Putin e Zelensky?

Il testo di un trattato di pace o di un accordo per finire la guerra tra Russia e Ucraina deve essere approvato prima ancora dell’incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Vladimir Zelensky. Il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass, ha spiegato che «non sono assolutamente pronto a commentare in merito. Posso solo dire che prima ancora di menzionare una riunione dei due leader, le delegazioni di negoziatori devono preparare e concordare il testo di un trattato. Successivamente, il testo dovrebbe essere siglato dai ministri degli Esteri e approvato dai governi».

1.11 – La centrale di Zaporizhzhia

È tornata operativa una delle tre linee elettriche della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, situata nei pressi della città ucraina di Enerhodar, rimasta danneggiata dopo l’attacco delle forze russe. I tecnici ucraini sono riusciti a riparare una delle linee elettriche che si era bloccata durante il pesante bombardamento delle forze russe. La centrale nucleare è sotto il pieno controllo delle forze militari di Mosca.

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