La procura di Torino ha ordinato nuove perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta Prisma, con l’ipotesi d’accusa di falso in bilancio a carico della Juventus. Secondo quanto riportato da La Stampa, l’intervento della Guardia di Finanza ha riguardato studi legali di Milano, Roma e Torino dove sarebbero depositate scritture private tra società e calciatori riguardanti gli stipendi dei giocatori dall’esplosione della pandemia di Covid sino a oggi. Secondo le accuse, queste scritture private riguarderebbero quattro mensilità durante la prima ondata della pandemia, e per cui la società bianconera e i giocatori avrebbero trovato un accordo per fronteggiare l’emergenza Covid, rinviandone il pagamento, omettendo però l’indicazione specifica a bilancio in posizione debitoria. Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Torino, le ipotesi di reato contestate alla società Juventus e ai sette indagati (Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Stefano Cerrato, Stefano Bertola, Marco Re e Cesare Gabasio) sono false comunicazioni sociali ed emissione di fatture per operazioni di calciomercato inesistenti, ossia le cosiddette plusvalenze fittizie.
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