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Patrick Zaki al congresso nazionale dell’Anpi: «Devo la mia libertà a chi ha deciso di essere la mia voce»

patrick zaki
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Lo studente egiziano ha ringraziato l'Associazione per il sostegno che ha dato alla sua causa

«Se nessuno conoscesse la mia storia, probabilmente sarei ancora in prigione anche in questo momento»: esordisce così lo studente e attivista egiziano Patrick Zaki, in video collegamento al 17/o Congresso nazionale dell’Anpi in corso a Riccione. «Come ricercatore, conosco l’importanza di raccogliere dati e raccontare le storie delle persone per difendere i loro diritti. Non avrei riconquistato nessuna parte della mia libertà se non fosse stato per ogni persona che ha deciso di essere la mia voce», ha proseguito. Patrick Zaki è stato scarcerato lo scorso dicembre, dopo 668 giorni di detenzione preventiva in Egitto per – sostiene l’accusa – la diffusione di notizie false e dannose per lo Stato e associazione terroristica. «Voglio cogliere questa opportunità per menzionare le migliaia di prigionieri per reati di opinione in tutto il mondo che stanno perdendo la loro vita in prigione perché hanno detto la loro verità», ha detto oggi Zaki, lanciando un appello all’Anpi: «Ricordatevi di loro e continuate ad essere la loro voce, come voi siete stati la mia quando ero nei loro panni».

Il ragazzo ha poi confessato di non aver «avuto modo di approfondire il lavoro dell’Anpi prima di andare in prigione», ma di essersi poi sentito molto vicino all’Associazione grazie alla «solidarietà e al sostegno» che ha ricevuto, rimanendo «sorpreso» quando in un secondo momento ha avuto modo di scoprire la «quantità di sforzi che generazioni di brave persone hanno fatto per rendere questo mondo un posto più sicuro e pacifico», riferendosi al lavoro dell’organizzazione. Non sono mancati i richiami all’attuale conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che Zaki ha commentato aggiungendo: «Non posso non menzionare ciò che sta accedendo in Ucraina al giorno d’oggi e ciò che accade in Palestina ogni giorno, ma dopo un po’ in ogni guerra diventa normale sentire parlare del numero di vittime e di ciò che chiamano “danno collaterale”. Sono grato a tutti quelli che sono qui oggi – ha concluso – per aver dedicato un po’ del loro tempo a lavorare per ciò in cui credono».

La prossima udienza per il processo di Patrick Zaki, prevista per il prossimo 6 aprile, è stata anticipata di un giorno. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, ha commentato: «Difficile fare previsioni sul suo esito. C’è solo da sperare fiduciosi che il 5 aprile sarà tutto finito e bene». La giornata d’apertura del 17° Congresso nazionale ANPI, iniziato oggi 24 marzo e in svolgimento fino a domenica 27, vedrà la partecipazione anche del card. Matteo Maria Zuppi, Maurizio Landini, Enrico Letta, Giuseppe Conte, Don Luigi Ciotti, Roberto Speranza, Josè Alberto Mujica Cordano (in collegamento), Stefano Bonaccini, Mattia Santori, Daniele Lorenzi, Emiliano Manfredonia e Valentina Cuppi. Sono previsti i messaggi del Presidente della Camera Roberto Fico e della Senatrice a vita Liliana Segre.

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