No! L’uomo ritratto in questa foto non è Andrea Rocchelli

Una foto viene utilizzata per parlare dell’omicidio di Andrea Rocchelli in Ucraina, ma l’uomo ritratto è tutt’altra persona

«L’uomo accerchiato e deriso nella foto si chiamava Andrea Rocchelli» riporta un’immagine contenente uno scatto dove tre uomini trattengono un giovane, mentre uno gli punta in testa una pistola. Tale figura viene condivisa per parlare del reporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso nel Donbass da un colpo di mortaio proveniente dalle forze militari ucraine. Per questo motivo l’uomo accerchiato non poteva essere lui, come spieghiamo in questo articolo.

Per chi ha fretta

  • La foto proviene dal cellulare di Vitaly Markiv , l’ex soldato ucraino processato con l’accusa di aver ucciso Rocchetti e assolto in secondo grado (sentenza confermata in Cassazione).
  • Non risulta che Rocchetti fosse stato arrestato e picchiato dai soldati ucraini.
  • Risulta che ad uccidere Rocchetti fu un colpo di mortaio, mentre svolgeva il suo lavoro di reporter.

Analisi

Ecco uno dei testi presenti nelle immagini che circolano online:

L’uomo accerchiato e deriso nella foto si chiamava Andrea Rocchelli, giornalista italiano di 31 anni ucciso dall esercito ucraino nel 2014. esercito che faceva mattanza di civili nel 2014 nel Donbass.

Chi era Andrea Rocchelli

Andrea Rocchelli, noto come Andy, era un reporter freelance che nel 2014 si era recato nella regione di Donetsk per documentare le condizioni dei civili del Donbass durante il conflitto. Venne ucciso il 24 maggio 2014, secondo quanto riscontrato da un lungo processo, da un colpo di mortaio delle forze armate ucraine.

Il processo, tenutosi in Italia, vedeva come principale accusato dell’omicidio l’ex soldato ucraino Vitaly Markiv. Condannato in primo grado a 24 anni di carcere, in quanto ritenuto colpevole, venne poi assolto in appello. A dichiarare la sua innocenza è stata la Suprema Corte, confermando la sentenza di secondo grado. Secondo quanto dichiarato dal sindacato FNSI «resta confermato l’impianto che indica nell’Ucraina il Paese che detiene i segreti dell’esecuzione del giornalista e dell’attivista Andrei Mironov: le istituzioni italiane reclamino effettiva collaborazione per individuare gli esecutori del loro assassinio».

L’uomo nella foto non è Rocchelli

La foto venne riportata anche in un pezzo pubblicato da Articolo21, ma non viene posto alcuna associazione tra l’uomo ostaggio e il reporter Rocchelli. Gli scatti provenivano dal cellulare di Vitaly Markiv.

Ricordiamo che il reporter italiano perse la vita a causa di un colpo di mortaio, per quale motivo doveva essere ostaggio di Vitaly Markiv? Ecco la dinamica riportata da Articolo21:

Il 24 maggio 2014 Andrea, Andrei e William in abiti civili, con le macchine fotografiche al collo, si spostano su un taxi verso la ferrovia, dove i ribelli avevano posizionato in quei mesi dei vagoni per proteggersi dai colpi che provenivano dalle truppe filo-governative sul Karachun, vicino alla fabbrica “Zeus”, un edificio che era stato trasformato in una base dai ribelli, come testimonierà Mykola Balan, vice-comandante della Guardia nazionale. Volevano scattare foto e documentare i danni dei bombardamenti d mortaio delle truppe filo-governative ucraine, che avvenivano in genere la notte, mentre di giorno la situazione era più tranquilla.

Mentre scendono dal taxi per fare delle foto, sono presi di mira da colpi d’arma da fuoco. Il gruppo si rifugia in un fossato, per proteggersi dai colpi che vengono dal Karachun. Il tassista abbandona di corsa il veicolo e si unisce al gruppo di giornalisti. Un quinto uomo, che era sbucato da un cespuglio e li aveva avvertiti dell’attacco gridando “sniper!”, si getta insieme a loro nel fossato. A quel punto vengono bersagliati con l’artiglieria pesante con 20 – 30 colpi di mortaio, ogni colpo arrivava sempre più vicino al punto dove erano nascosti, in quanto a ogni impatto veniva corretto il tiro del mortaio. Gli ultimi colpi investiranno Andrea Rocchelli e Andrei Mironov, uccidendoli. Mironov verrà letteralmente decapitato.

Conclusioni

La foto, scovata all’interno del cellulare dell’ex soldato ucraino Vitaly Markiv, non ritrae affatto il reporter italiano Andrea Rocchetti. Quest’ultimo non risultava come prigioniero dell’allora soldato, mentre sappiamo che venne ucciso dal colpo di un mortaio.

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