Von der Leyen al Parlamento Ue: «Tagliamo introiti di Mosca da gas e petrolio. La Cina prenda posizione» – Il video

Per il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, intervenuto anche lui alla plenaria del Parlamento europeo, i russi stanno compiendo «crimini di guerra»

«Questa non è un’operazione speciale. Questi sono crimini di guerra. E noi non gireremo le spalle. Faremo tutto, tutto ciò che possiamo per assicurare i colpevoli alla giustizia internazionale». A parlare è il presidente del Consiglio Ue Charles Michel alla plenaria del Parlamento europeo di oggi 6 aprile. Poco prima, in un tweet, aveva annunciato che il nuovo pacchetto dell’Ue include anche «un divieto sulle importazioni di carbone». «E penso che prima o poi saranno necessarie anche misure sul petrolio, e persino sul gas», aveva aggiunto. L’obiettivo, dunque, resta quello di «inasprire le sanzioni per mantenere la massima pressione sul Cremlino». A seguire l’intervento della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen secondo cui queste «non saranno le ultime sanzioni. Dobbiamo pensare al petrolio e dobbiamo pensare a un sistema bancario che limiti davvero gli introiti derivanti dai carburanti fossili per la Russia». Infine von der Leyen ha lanciato un messaggio forte e chiaro alla Cina: «Nessuno può essere neutrale, la Cina ha una responsabilità e deve prendere assolutamente una posizione chiara».


Per l’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Josep Borrell, «bisogna porre fine a un livello di de-responsabilizzazione degli europei rispetto al problema della difesa ma sarebbe un grave errore se tutti gli Stati membri aumentassero proporzionalmente le loro spese nella difesa rispetto a quelle attuali perché rischiamo di moltiplicare gli attuali doppioni tenendo le stesse lacune. Occorre un approccio coordinato per ottimizzare le risorse dei contribuenti». «Ci vogliono meno applausi e più aiuti, più armi […] Abbiamo dato un miliardo di euro all’Ucraina, può sembrare tanto ma è quello che paghiamo ogni giorno a Putin per l’energia. Da quando è iniziata la guerra gli abbiamo dato 35 miliardi di euro», ha concluso.


Foto in copertina di repertorio: ANSA/EPA/KENZO TRIBOUILLARD

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