Polonia, la coreografia choc degli ultras del Legia Varsavia: dagli spalti spunta l’immagine di Putin con il cappio al collo – Il video

Il presidente russo è stato raffigurato con il cappio al collo e la maglia dello Spartak Mosca, il club gemellato coi rivali polacchi del Lech Poznan

Gli ultras del Legia Varsavia tornano a far parlare di sé, in una nuova protesta contro la guerra russa in Ucraina. Durante il match del campionato della Serie A polacca, i tifosi del Legia Varsavia hanno esposto all’interno del settore ospiti un enorme striscione che ritraeva il presidente russo Vladimir Putin con un cappio intorno al collo e addosso la maglia dello Spartak Mosca, il club di proprietà dei due oligarchi russi Vagit Alekperov e Leonid Fedun, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’azienda petrolifera russa LUKoil. La scelta di raffigurare Putin con la maglia dello Spartak non è legata alla “fede” calcistica del presidente russo, quanto al fatto che gli avversari del Lech Poznan sono gemellati con lo Spartak Mosca. Dunque, un modo per “colpire” sia gli avversari, sia il presidente russo. Ma non solo. Dalle tribune del settore dei tifosi del Legia si è levato il coro «Ruska kurwa», ossia «Put*** russa». Non è infatti la prima volta che gli ultras del club della capitale polacca contestano l’invasione russa dell’Ucraina. Già lo scorso 25 febbraio, nei primi giorni dell’offensiva di Mosca contro Kiev, dagli spalti dello stadio – e non solo da parte dei tifosi del Legia Varsavia, ma anche del Wisła Cracovia – si erano levati cori contro la Russia.


Ma gli ultras del Legia Varsavia non sono nuovi a questo tipo di azioni. Andando ancora a ritroso nel tempo, nel 2017, durante il match preliminare di Champions League contro l’Astana FC, gli ultras del Legia, sanzionati dall’Uefa in passato per cori razzisti e ritenuti vicini ai movimenti di estrema destra, esposero uno striscione anti-nazista raffigurante un soldato delle SS che puntava una pistola alla tempia di un bambino polacco, per commemorare il 73esimo anniversario della rivolta di Varsavia nel 1944. All’epoca, il club venne sanzionato dall’Uefa con una multa di 35mila euro.


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