Def, via libera alla risoluzione di maggioranza: nuovi aiuti per il costo dell’energia e Superbonus aggiornato

Nei prossimi giorni è atteso un decreto in cui saranno previsti tra i 5 e i 6 miliardi di euro di aiuti

Dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati è arrivata anche quella in Senato. Palazzo Madama ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza con 221 voti a favore, 40 contrari e un astenuto. Il Senato ha approvato anche un altro testo che era già passato dal voto della Camera: la risoluzione che approva la relazione del governo in cui vengono aggiornati gli obiettivi di finanza pubblica. Qui i voti a favore sono stati 230, i contrari 18 e gli astenuti 19. Il ministero dell’Economia guidato da Daniele Franco dovrebbe scrivere un decreto legge nei prossimi giorni in cui saranno previsti tra i 5 e i 6 miliardi di euro di aiuti. Fra queste misure ce ne sono alcune destinate a incidere sul costo dell’energia. Lo si può leggere nella risoluzione, dove si scrive che il governo dovrà «utilizzare gli spazi derivanti dalla manovra per nuove iniziative espansive disponendo ulteriori interventi per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia nonché mediante la revisione del sistema dei prezzi di riferimento e dei carburanti». Tra i punti della risoluzione se ne trova anche uno che riguarda il Superbonus, l’incentivo per una serie di lavori relativi all’edilizia privata. Il governo dovrà prorogare il termine che impegna le villette unifamiliari a effettuare il 30 per cento dei lavori entro giugno per usufruire di questo incentivo.


Dure le critiche di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «Nulla di nuovo nella risoluzione di maggioranza al Def approvata oggi alla Camera. Il governo Draghi perde l’ennesima occasione per dare una sterzata all’economia italiana: aumentano tasse e pressione fiscale sugli immobili, nessuna misura per superare il blocco sul Superbonus imposto dalle banche per la cessione dei crediti di famiglie e imprese, risorse insufficienti alla scuola e assenza di un piano per mettere in sicurezza le imprese colpite dall’aumento dei prezzi delle materie prime». Meloni ha aggiunto: «Il governo dei migliori si conferma a trazione Pd e sinistra e va avanti a colpi di sussidi e tasse».


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