Eurovision, bloccati gli attacchi hacker durante la finale: «Così hanno provato a interferire nel voto online»

Il gruppo Legion aveva minacciato un’offensiva informatica prima della serata conclusiva. La polizia postale: «Istituita una sala operativa ad hoc per fermare gli attacchi»

Gli attacchi hacker all’Eurovision Song Contest sono stati bloccati. Ieri, 14 maggio, il gruppo Legion aveva annunciato sul suo gruppo Telegram un attacco informatico, che si sarebbe dovuto verificare durante il voto finale, colpendo i server che lo conteggiano e impedendo alla Kalush Orchestra di vincere il festival. L’azione è stata però fermata. La polizia postale, assieme ai tecnici del Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico Protezione Infrastrutture Critiche) e d’accordo con la Rai, ha attivato un dispositivo di difesa grazie al quale ha tenuto la situazione sotto controllo. Il monitoraggio è avvenuto «con oltre 100 specialisti» e «per più di 1000 ore» da una sala operativa istituita ad hoc, si legge nella nota della polizia. Legion ha effettivamente tentato di manomettere i sistemi informatici del voto. Gli investigatori hanno spiegato: «Gli hacker hanno provato a infiltrarsi nella serata inaugurale e durante la finale. Si è trattato di diversi attacchi informatici di natura Ddos diretti verso le infrastrutture di rete durante le operazioni di voto e l’esibizione canora. Dall’analisi delle evidenze sono stati individuati dalla Postale numerosi “PC-Zombie” utilizzati per l’attacco informatico».


Gli hacker filorussi avevano già attaccato le istituzioni italiane

Gli attacchi DDOS mirano a sovraccaricare i sistemi informatici creando grossi volumi di traffico allo scopo di interromperne il servizio. Gli investigatori hanno confermato che gli attacchi provenivano dall’estero. I computer coinvolti sono stati identificati tramite i loro indirizzi IP. Nei giorni scorsi il gruppo Legion, costola del collettivo Killnet, aveva sferrato diversi attacchi ai sistemi informatici di varie istituzioni italiane, tra cui anche al portale del Senato. Gli hacker della rete Killnet sono considerati filorussi.


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