Vaiolo delle scimmie, salgono a 3 i casi confermati in Italia. La Regione Lazio: «Screening su altri 30»

Registrati anche un primo caso di vaiolo delle scimmie in Germania e uno in Francia

Salgono a tre i casi confermati in Italia di vaiolo delle scimmie e si trovano all’Istituto di malattie infettive Lazzaro Spallanzani a Roma. Lo riferisce l’assessorato alla sanità della Regione Lazio. Ieri erano state segnalate due situazioni sospette che oggi, 20 maggio, sono state confermate dal Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive (Seresmi). Il paziente zero è un uomo di 40 anni, domiciliato a Roma e residente all’estero, risultato infetto dopo essere rientrato in Italia da un viaggio alle Isole Canarie. L’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato ha detto di aver aggiornato il ministro della Salute Roberto Speranza sull’evoluzione della situazione. Nel corso della conferenza stampa allo Spallanzani ha sottolineato che la situazione è sotto controllo e che «i casi sono stati identificati grazie a un sistema di sorveglianza collaudato, il Seresmi». Sui casi già confermati D’Amato ha spiegato che non sarebbero accomunati tra loro e che per ognuno ci sono circa una decina di contatti che devono essere rintracciati, pertanto lo screening riguarda circa 30 contatti.


Spallanzani: «Nessun allarme»

«Il primo messaggio da dare è nessun allarme. La situazione è da tenere sotto controllo ma non desta allarme». Ha rassicurato il Direttore generale dello Spallanzani Francesco Vaia durante la conferenza stampa sui casi di monkey pox. Hanno riferito che contano di completare il tracciamento nella prossime ore. Gran parte dei casi riscontrati è stata caratterizzata da una trasmissione uomo – uomo e gli esperti hanno dichiarato che «non si può definire come una malattia a trasmissione sessuale e che riguarda in particolare gli omosessuali. Al momento riguarda i contatti stretti».


Primo caso confermato in Germania

Nel frattempo, è stato segnalato un primo caso di vaiolo delle scimmie anche in Germania, dove il paziente avrebbe sviluppato delle eruzioni cutanee. Lo si apprende dall’istituto di microbiologia della Bundeswehr di Monaco di Baviera. Una conferma anche dalla Francia, dalla Ile-de-France, dove è stato contagiato un uomo di 29 anni che però non ha viaggiato in paesi in cui circola il virus.

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