Telefonata Zelensky – Draghi: «Grazie per il sostegno verso l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea»

Il presidente ucraino: «Abbiamo discusso della cooperazione di difesa e della necessità di accelerare il sesto pacchetto di sanzioni e di sbloccare i porti ucraini»

«Ho avuto una conversazione telefonica con Mario Draghi, su sua iniziativa. Abbiamo discusso della cooperazione di difesa e della necessità di accelerare il sesto pacchetto di sanzioni e di sbloccare i porti ucraini», e che vedrebbe l’Italia coinvolta nelle operazioni di sminamento del porto di Odessa da parte della Marina militare italiana. Lo comunica su Twitter il presidente ucraino Zelensky, che ha ringraziato il premier italiano per «l’incondizionato supporto al cammino dell’Ucraina verso l’ingresso nell’Unione Europea». Da Palazzo Chigi confermano il colloquio telefonico, spiegando che «il presidente Draghi ha assicurato il costante sostegno dell’Italia all’Ucraina, anche con riferimento alla necessità di approvare il sesto pacchetto di sanzioni, all’esigenza di sbloccare i porti e al supporto per l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea». Tre dunque le direzioni della bussola. La prima: sbloccare il sesto pacchetto di sanzioni europee contro Mosca che ormai da diverse settimane non trova il via libera in Commissione Ue. La seconda: lo sblocco dei porti ucraini per permettere la ripresa dell’export dei prodotti ucraini, in particolare del grano, al fine di scongiurare la cosiddetta “guerra del pane”. E infine la terza: l’accelerazione delle pratiche e dei colloqui per far raggiungere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’ingresso nell’Unione Europea, incrementando così la protezione di Kiev dall’offensiva russa.


Nella giornata di ieri, durante la visita alla scuola elementare Dante Alighieri di Sommacampagna, in Veneto, il premier italiano, dopo esser tornato sull’incontro alla Casa Bianca con il presidente statunitense Joe Biden, ha ribadito che l’Italia sta cercando di creare una mediazione tra Washington e Mosca. «Quel che si deve fare è cercare la pace – ha spiegato il premier agli studenti e alle studentesse -, bisogna far in modo che Ucraina e Russia smettano di sparare e comincino a parlare». Quanto a Vladimir Putin, il presidente del Consiglio ha ripetuto di aver tentato di chiamarlo più volte, invitandolo a sedersi per parlare di pace e di dare l’ordine di cessate il fuoco. Ma il presidente russo ha ripetutamente risposto: «Non è il momento». L’unico spiraglio verso una soluzione diplomatica si è aperto dopo la visita del premier italiano a Washington, durante la quale Draghi ha chiesto a Biden di tentare di mettersi in contatto con Mosca. Difatti, dopo la visita di Draghi negli States, i ministri degli Esteri della Federazione russa e degli Stati Uniti si sono sentiti telefonicamente.


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