Cosenza, arriva a scuola con i jeans strappati. E la vicepreside li copre con lo scotch: «Quei pantaloni poco decorosi»

Non sarebbe la prima volta che nel liceo di Cosenza si sarebbe arrivati a «rimedi» di questo genere, secondo gli studenti sui social che rivendicano la libertà di scegliere il proprio look a scuola

L’ultimo caso di look contestato a scuola arriva da Cosenza, dove al liceo «Lucrezia Della Valle» una studentessa di Cosenza si sarebbe presentata a scuola con jeans strappati, suscitando l’ira della vicepreside che li avrebbe coperti con pezzi di scotch. «Poco decorosi e inadeguati al contesto scolastico», questa la motivazione dell’insegnante secondo quanto riferisce il collettivo locale del Fronte della Gioventù comunista. «L’abbigliamento di un ragazzo non può essere determinato da un presunto Dress Code – commenta il Fronte – della scuola, che in primis non è riportato in alcun documento legale, e che nega il diritto di ogni persona di esprimere sé stessa anche con il suo modo di vestire».


La polemica nelle scuole superiori

Secondo altri studenti dell’Istituto non si tratterebbe della prima volta che accade questo tipo di eventi. «Sono il frutto di ciò che sta diventando oggi la scuola pubblica», commenta il collettivo, secondo il quale le scuole «sono sempre più simili ad aziende» dominate dalla competizione. Questo «porta ognuno di loro a volere apparire all’esterno come scuola d’elite con studenti perfetti, imponendo loro norme assurde come questa». Sulla stessa scia di questo evento c’è stato anche il caso della studentessa, del liceo classico Pilo Albertelli di Roma, che era stata definita «zoccoletta» da un docente in un commento su Facebook dopo che un’insegnante si era lamentata del suo abbigliamento inadeguato.


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