Addio alle mascherine, poche quarte dosi e stop all’isolamento, Ricciardi avverte: «Così in autunno rischiamo la tempesta perfetta»

E sull’ipotesi di abolire la quarantena per i positivi asintomatici il consigliere di Speranza commenta: «Sarebbe ulteriore grave errore. Il virus circola e non è più buono»

La tempesta perfetta. Questo è quello che secondo il professor Walter Ricciardi dovremmo affrontare in autunno quando i contagi da Covid-19 cominceranno a crescere sempre di più e con loro i decessi di tutti quegli anziani senza quarta dose, attualmente circa l’80% del totale. Il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e professore di Igiene alla Cattolica avverte di una forte ondata autunnale «se si continuerà ad abbassare la guardia come stiamo facendo» e ribadisce la pericolosità dell’ultima proposta in termini di alleggerimento di regole anti virus. «L’idea di eliminare anche l’isolamento dei positivi asintomatici sarebbe un ulteriore grave errore, dobbiamo invece perseverare nella strategia dell’isolamento dei casi e del tracciamento dei loro contatti. E dobbiamo farlo proprio ora».


A La Stampa il professore spiega come adesso sia il momento più favorevole per prevenire l’ondata grazie alle temperature più elevate, «per non ritrovarci poi in autunno nuovamente con un’alta pressione sul nostro Servizio sanitario nazionale e troppi morti da contare». A proposito del piano di allentamento del governo, Ricciardi si mostra critico sull’abolizione dell’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi: «Lo avrei mantenuto, perché in questo momento nonostante i contagi siano in aumento non vediamo ancora una pressione forte sugli ospedali, ma smobilitando tutte le misure finiamo per arare il terreno al virus, che in autunno potrebbe farci soffrire».


«Quello di oggi è un virus ancora più contagioso»

La messa in guardia di Ricciardi è anche in riferimento alla nuova variante Omicron 5. «Dobbiamo capire che quello circolante oggi non è un virus più buono ed è invece più contagioso. Ha caratteristiche diverse ma continua a colpire soprattutto i non vaccinati e i fragili». Per questo il suo appello al governo sulle misure da adottare è di mantenere un occhio lucido «sull’evidenza» e di seguire meno «l’accondiscendenza», che in medicina «fa danni irreparabili». E per chi pensa di andare incontro a sintomi più leggeri Ricciardi spiega: ««La patogenicità delle sotto varianti è la stessa riscontrata con la versione originaria di Omicron, penetrano più difficilmente nelle vie basse respiratorie ma nei soggetti fragili crea comunque situazioni clinicamente difficili».

«Anziani e giovanissimi senza vaccino creeranno circuito perverso di contagio intra-familiare»

La massima preoccupazione di Ricciardi è soprattutto per gli anziani, le principali vittime della sua previsione. «Dopo l’estate è probabile un forte aumento della mortalità nella popolazione più anziana perché abbiamo mollato sulla campagna vaccinale, tanto che oggi l’80% degli ultraottantenni non ha fatto il secondo booster e abbiamo un basso livello di protezione anche tra i più giovani, con meno del 40% di vaccinati nella fascia 5-11 anni». Il pericolo è che le famiglie ancora una volta diventino i principali focolai del Paese, «con un circuito perverso di contagio intra-familiare che già lo scorso anno ha finito per colpire i più fragili».

La speranza nei vaccini aggiornati

La speranza di riuscire ad uscire dalla tempesta di contagi, ricoveri e decessi per Ricciardi è riposta anche nell’aggiornamento prossimo dei vaccini anti Covid. «I dati preliminari delle sperimentazioni sono incoraggianti», spiega. «A luglio le aziende produttrici dovrebbero consegnare i dossier conclusivi e a inizio ottobre potrebbero essere autorizzati dall’Fda e dall’Ema». Per quella data le sotto varianti di Omicron Ba.4 e Ba.5 saranno, secondo il professore, già dominanti «ma abbiamo buone speranze che i nuovi ritrovati siano efficaci anche rispetto a loro». Per la somministrazione Ricciardi consiglia di seguire la strategia britannica: «Il Regno Unito ha puntato a proteggere tutti gli over 65, il personale sanitario e i fragili a prescindere dall’età. E dirò di più, a queste fasce di popolazione io somministrerei subito anche i vaccini non aggiornati, che comunque offrono una buona protezione contro le forme gravi di malattia».

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