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Centrodestra spaccato a Verona, Sboarina tiene il punto: «No a un accordo con Tosi. Solo logica di palazzo»

19 Giugno 2022 - 09:20 Redazione
Il sindaco uscente, intervistato dal Corriere della Sera, non cede agli appelli di Salvini e Meloni. E ora rischia la sconfitta contro il centrosinistra

Il sindaco uscente di Verona Federico Sboarina, candidato alla rielezione al prossimo voto del 26 giugno, sembra non avere ripensamenti: niente accordi con Tosi e Forza Italia per provare a vincere le elezioni. E non c’è appello di Salvini o di Meloni che tenga, il centrodestra rimarrà spaccato. Il pericolo è quello di una sconfitta, contro una coalizione compatta di centrosinistra che sostiene l’ex calciatore Damiano Tommasi. Una delle sorprese di queste amministrative 2022, che potrebbe inaugurare per Verona, storicamente città di destra, una nuova fase politica. Ma Sboarina non si dice spaventato. Intervistato dal Corriere della Sera, ribadisce la sua decisione assumendosi tutta la responsabilità in caso di sconfitta: «La mia non è una chiusura. Sin dal primo momento ho sempre aperto a un accordo di programma. Poi è vero, mi sono confrontato con i vari leader ed è una scelta mia, nel momento in cui l’ho presa mi sono assunto la responsabilità di tutte le conseguenze».

«Alleanza con Tosi solo logica di palazzo»

L’ex sindaco, candidato di Fratelli d’Italia, racconta di aver comunicato anche alla leader di partito Giorgia Meloni l’intenzione di non apparentarsi con Tosi. «Abbiamo fatto insieme tutte le valutazioni. Ho spiegato che la mia voleva essere una posizione lineare, non un’alchimia. L’apparentamento tecnico agli occhi dei cittadini appare come una logica di palazzo». Domenica 26 giugno il candidato del centrosinistra Tommasi partirà in vantaggio con il 39,8% delle preferenze ottenute al primo turno, contro il 32,7% di Sboarina, sostenuto anche dalla Lega. La percentuale del 23,8% ottenuta da Tosi, appoggiato da Forza Italia, sarebbe potuta essere la dose di voti da assicurarsi per un sorpasso definitivo. Ma le vecchie ruggini personali sembrano avere la meglio.

«Io avrei fatto l’apparentamento con Tosi e Forza Italia», ha criticato anche il leader della Lega Matteo Salvini. «Se qualcuno per logiche, rivalità o antipatie personali non lo ha fatto secondo me ha sbagliato». Intanto Flavio Tosi nelle ultime ore ha fatto sapere le sue intenzioni per il voto di domenica prossima: «Non andrò a votare per Tommasi, non per la persona ma perché non ha la capacità amministrativa che serve. Immagino che andrò a votare Sboarina ma prima mi confronterò con Forza Italia per decidere quale linea tenere e cosa dire al nostro elettorato».

«Le questioni personali non c’entrano»

«Il mio non è un atteggiamento anti democratico», chiarisce Sboarina riferendosi alla scelta di sbarrare le porte a Tosi. «La realtà è che da un lato c’è una sinistra che ha cercato di bloccare in tutti i modi lo sviluppo della città, dall’altro ci siamo noi che rappresentiamo un’area culturale omogenea sui valori, come la sicurezza o la famiglia, ma anche sui progetti amministrativi». L’ex sindaco parla di comunione di intenti con Tosi, nonostante quest’ultimo abbia nel corso del suo mandato avanzato non poche critiche su decisioni e strategia politica. «Gli argomenti di contrasto sono stati se l’avevo detto prima io oppure lui… I temi importanti, come la sicurezza o l’immigrazione clandestina, stanno a cuore a entrambi», spiega Sboarina.

Eppure i rapporti rimangono complicati. L’esponente di Fratelli d’Italia tiene a chiarire come la scelta per il ballottaggio non sia frutto di questioni personali. «Siamo cresciuti nella stessa area politica, poi nel 2015 lui venne espulso dalla Lega e si mise contro Zaia, io invece ho sempre appoggiato il nostro governatore», racconta l’ex sindaco riferendosi a Tosi. Il ballottaggio del 26 giugno vedrà quindi un centrodestra spaccato. Una condizione per cui Sboarina preferisce non trovare colpevoli: «Non parlo degli altri e non parlo di colpe. L’auspicio è che al ballottaggio gli elettori di centrodestra capiscano che la città non può svoltare a sinistra».

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