Processo a Ciro Grillo, le chat della ragazza: «Ero ubriaca, ho fatto un casino»

Per la difesa sono la prova di uno stato fisico alterato

Le chat della ragazza che accusa Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria finiscono nel processo. Per richiesta della difesa, che punta sulle parole scambiate da lei con le sue amiche per dimostrare «che aveva riconosciuto il suo errore». «Sono stanca, ieri ero ubriaca, ho fatto una cazz… Poi ti racconterò», recita uno dei messaggi. Che per la difesa, tenuta da Giulia Bongiorno e Dario Romano, sono invece la prova del suo stato psicofisico alterato. Le chat erano state acquisite da Luca Levrini, comandante dei carabinieri di Tempio Pausania.


Ieri intanto si sono presentati a sorpresa in udienza, al Tribunale di Tempio Pausania, Edoardo Capitta e Vittoria Lauria, due dei quattro accusati. I due imputati non dovevano essere sentiti in aula ma hanno voluto essere presenti all’udienza in cui sono stati ascoltati otto testimoni. «Sono venuti per farsi vedere così hanno dimostrato che esistono, perché a questo punto dubito anche della mia esistenza in questo processo», ha detto uscendo dal palazzo di giustizia l’avvocato Andrea Vernazza, difensore di Grillo jr. Un’udienza fiume iniziata intorno alle 13 e andata avanti per oltre 6 ore con alcune pause. Lo scorso 16 marzo si era tenuta la prima udienza del processo a porte chiuse contro i quattro. 


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