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Covid, reinfezioni in salita: a rischio anche i vaccinati da più di sei mesi – Il report esteso Iss

09 Luglio 2022 - 12:35 Redazione
Ma il pericolo di decesso è più alto di sette volte nei non vaccinati. A rischio anche donne, giovani e personale sanitario

Non è il momento di abbassare la guardia nei confronti del Coronavirus. L’ultimo report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, Covid-19: Sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale, aggiornato al 6 luglio, ci dice infatti che il tasso di incidenza e il tasso di ospedalizzazione sono aumentati in tutte le fasce d’età. Il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 1.843 casi per 100.000 abitanti, è registrato nella fascia 30-39 anni, mentre nella fascia di età 0-9 anni si registra il valore più basso, 1.012 casi per 100.000 abitanti. Rimane stabile l’età mediana alla diagnosi dei soggetti segnalati nelle ultime settimane: 48 anni. Il dato nazionale dell’incidenza, invece, registra un’incremento nella settimana che va dall’1 al 7 luglio rispetto a quella precedente, passando da 763 a 1.071.

Le reinfezioni continuano a crescere

In salita anche i casi di reinfezione: la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta del 10,8%, in crescita rispetto alla settimana precedente (9,6%). Nell’arco di circa un anno, dal 24 agosto 2021 al 6 luglio 2022, sono stati segnalati 659.578 casi di reinfezione, pari al 4.6% del totale dei casi notificati. Il rischio aumenta se le dosi di vaccino ricevute diminuiscono. L’analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data di riferimento per l’inizio di Omicron), vede infatti un aumento del rischio in chi ha avuto Covid-19 da oltre 210 giorni, nei non vaccinati o vaccinati da oltre 120 giorni. Il pericolo risulta maggiore anche per le donne, i giovani e il personale sanitario.

Il vaccino riduce la mortalità

Così come il rischio di reinfezione, il tasso di mortalità è nettamente più basso nei vaccinati. Nell’ultimo mese, considerando la popolazione over 12, emerge infatti che per chi non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino il rischio di morire di Covid è 6 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni. Parliamo di 11 decessi per 100.000 abitanti nel primo caso, e di soli 2 per 100.000 nel secondo. Il pericolo cala ulteriormente per coloro che hanno ricevuto la dose aggiuntiva/booster. Lo squilibrio della letalità del virus tra i vaccinati e i non vaccinati diventa ancora più evidente guardando alla popolazione anziana. Rispetto alla popolazione complessiva, infatti, il rischio di decesso dei non vaccinati rispetto ai vaccinati è più alto di oltre 7 volte (7,1) e raggiunge le 8 volte e mezzo (8,5) sulla popolazione over 80.

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