Isolamento e quarta dose agli over 60, il piano dell’Italia contro la nuova ondata Covid-19

La comunità scientifica è divisa tra chi sostiene che sia il momento di lasciare il virus libero e chi critica la troppa permissività

L’ultimo report dell’Istituto Superiore di sanità lo conferma: siamo nel pieno di una nuova ondata di contagi da Coronavirus. Ma nonostante rimanga l’obbligo di isolamento per i positivi, all’orizzonte non sembrano profilarsi nuove restrizioni. Almeno, non per tutti. Sebbene le infezioni di questa fase sembrino infatti più affrontabili e gestibili, ora l’obiettivo è alzare le difese dei soggetti più fragili e degli anziani. I numeri dimostrano infatti che il virus è 7 volte più letale nei soggetti non vaccinati rispetto a coloro che hanno ricevuto la dose completa/booster.


Dunque sarà rilanciata la campagna vaccinale per convincere il 78% di over 80 che non hanno ricevuto il secondo richiamo, ed estendere la quarta dose anche a tutti gli over 60 e ai fragili di tutte le età. Ci si aspetta una circolare del ministro della Salute Roberto Speranza già nella giornata di domani, e l’inizio della somministrazione a partire da martedì. Nell’ultima settimana il ritmo di somministrazione è stato di 21 mila dosi al giorno. Una consistente maggioranza tra gli over 80 (il 78% del totale) sta rinviando, nonostante abbaino da tempo la possibilità di ricevere la quarta dose.


Opinioni discordanti da parte dei virologi

La variante Omicron si riconferma quella con la più alta capacità di reinfettare. Nell’arco di circa un anno, dal 24 agosto 2021 al 6 luglio 2022, sono stati segnalati 659.578 casi di reinfezione, e nell’ultima settimana la loro percentuale sul totale dei casi segnalati risulta salita al 10,8%. Nelle terapie intensive, tuttavia, la situazione è radicalmente diversa rispetto alle prime fasi della pandemia: ad oggi, l’80% dei pazienti risulta ricoverato per altre patologie. La comunità scientifica appare spaccata rispetto a come affrontare la situazione, come racconta il Corriere della Sera di oggi. Tra coloro che sostengono che sia il caso di lasciar correre il contagio, ci sono per esempio Matteo Bassetti, Andrea Crisanti e Roberto Burioni.

«Ormai è un virus affrontabile, gestibile, curabile — rassicura l’infettivologo Bassetti — dobbiamo abituarci a questa altalena di contagi. A zero casi non arriveremo mai». Di diversa opinione il virologo Fabrizio Pregliasco, secondo cui «Proteggere i fragili non basta». Fa eco il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi: «La circolazione del virus va gestita e regolata». Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli è ancora più deciso: «Nessuna intenzione di lasciare libero il virus. In questa situazione epidemiologica non mi sembra neppure il caso di ipotizzarlo».

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