No! La tennista Rybakina non è scoppiata in lacrime perché «incalzata» da domande sulla Russia

Un post virale afferma che i giornalisti hanno messo al muro la campionessa con domande sulla guerra, ma la realtà è un’altra

«Miserabili vigliacchi, sciacalli, vergognosi»: sono solo alcune delle lusinghe che nelle ultime ore molti utenti su Facebook stanno rivolgendo alla categoria dei giornalisti. Una rabbia scatenata da qualcosa che sarebbe accaduto nella conferenza stampa della vincitrice di Wimbledon, la tennista Elena Rybakina. Proviamo a capire se l’indignazione dei confronti della categoria è giustificata o meno, in questo caso.

Per chi ha fretta:

  • Una foto diventata virale su Facebook ritrae Elena Rybakina, la vincitrice di Wimbledon di quest’anno, in lacrime.
  • Secondo gli utenti, il pianto è dovuto all’insistenza dei giornalisti, che l’avrebbero messa all’angolo con domande sul suo Paese d’origine, Mosca, e sull’attuale invasione in Ucraina.
  • In realtà la tennista si è commossa quando le hanno fatto una domanda sui suoi genitori, che hanno fatto molti sacrifici per farla giocare e adesso sarebbero “molto fieri” della sua vittoria.

Analisi

Nata in Russia, cresciuta a Mosca, ma di passaporto kazako dal 2018. Proprio questo passaporto ha permesso a Elena Rybakina, classe 1999, di diventare una campionessa a Wimbledon. Quest’anno infatti gli organizzatori dell’iconico torneo tennistico londinese hanno deciso di escludere i tennisti russi e bielorussi dallo Slam. Una decisione presa per condannare l’invasione russa dell’Ucraina e il supporto di Minsk alla guerra di Putin. Ma nonostante la Rybakina sia riuscita ad aggirare l’esclusione, non è finita al riparo dalla disinformazione.

Al centro dello scandalo, la conferenza stampa avvenuta a margine del suo trionfo. Un post diventato virale nel giro di poche ore ripercorre quello che sarebbe successo. «Elena ha vinto il torneo di Wimbledon, uno dei più prestigiosi di questo sport e che ogni tennista sogna di vincere sin da quando impugna la racchetta dalla tenera età», recita il testo, pubblicato da una pagina con 20 mila follower. «Come succede sempre, alla fine chi vince si presenta in conferenza stampa, ed ecco che qui accade ciò che non dovrebbe mai accadere: mischiare sport con vicende di politica e geopolitica». I giornalisti, spiega infatti il post, l’avrebbero «incalzata con domande sulla Russia, sull’Ucraina e sulla guerra. Addirittura le viene chiesto anche dei suoi genitori che vivono in Russia, mettendola in palese difficoltà». Fino al punto che «Elena alla fine non ce la fa più, scoppia in lacrime visibilmente provata».

«Purtroppo trova dei giornalisti che di fronte ai potenti di turno tipo Draghi, Biden, von der Leyen e bella compagnia non alzano mai il dito e non fanno domande scomode, ma sono sempre pronti a fare i forti con i deboli. Proprio come hanno fatto con lei», prosegue il J’Accuse. Per concludere: «È una cosa inaccettabile e vergognosa; a questo punto mi sento di rivolgere una domanda a questi miserabili che si credono giornalisti solo perché qualcuno ha regalato loro il tesserino». Salvo un’ultima considerazione, a caratteri cubitali: «VIGLIACCHI!»

Cos’è successo davvero in conferenza stampa

Il post è stato condiviso da decine di profili. Per esempio lo troviamo anche qui, qui e qui. Il testo che accompagna la foto della ragazza in lacrime è sempre lo stesso, fatti salvi gli insulti creativi che lo arricchiscono a seconda dell’utente che posta. Ma se andiamo a vedere il video integrale della conferenza stampa, scopriamo che le cose non sono andate esattamente come raccontato.

Le domande sulla situazione ucraina che i giornalisti hanno rivolto all’atleta infatti, sono soltanto due. La prima, intorno al decimo minuto, si concentrava sulla sua vittoria, chiedendo se ci fosse «il timore» di una politicizzazione del trionfo da parte di Mosca. «Non lo so», ha risposto imbarazzata Rybakina. «Come ho detto in precedenti interviste, gioco per il Kazakistan da molto tempo. Lo rappresento nei tornei più importanti come le Olimpiadi, quindi…». Ma un altro giornalista presente sul posto ha provato a insistere una seconda volta sul tema.

Al minuto 12.15, è stato infatti chiesto a Rybakina se condannava l’invasione russa e le azioni di Putin: la tennista ha risposto di non aver capito cosa le veniva chiesto. Ha poi dirottato nuovamente la risposta sul Kazakistan: «Rappresento il Kazakistan e non ho scelto dove nascere. La gente ha creduto in me, il Kazakistan mi ha sostenuto molto anche oggi, ho sentito tanti consensi e ho visto le bandiere, quindi non so come rispondere a queste domande».

Momenti di disagio e leggera tensione, ma che non hanno monopolizzato la conferenza stampa nè spinto la campionessa alle lacrime.

Il momento del pianto

Lacrime che invece sono giunte, per la commozione, quando le hanno chiesto un commento sui suoi genitori, al minuto 16.28: «Ciao Elena, congratulazioni, prima hai parlato dei tuoi genitori durante la premiazione sul campo. Mi chiedo se hai già avuto modo di parlare con loro perché immagino che avrebbero voluto essere lì a vederti… Mi chiedo solo quale sarà la loro reazione, secondo te». La risposta è stata: «Probabilmente saranno super orgogliosi». E qui, un piccolo crollo emotivo che le ha fatto scendere le lacrime sul volto: «Volevate vedere le emozioni?!», ha sdrammatizzato Rybakina. «Mi ero tenuta tutto dentro», conclude. Hanno fatto seguito gli applausi dei presenti.

Conclusioni

La narrazione secondo cui i “giornalisti sciacalli” avrebbero messo all’angolo la vincitrice di Wimbledon, incalzandola con domande sulla situazione in Ucraina, è fuorviante. La tennista, originaria di Mosca, ha risposto in modo evasivo alle due domande che le sono state rivolte sulla guerra. Le sue lacrime sono invece dovute alla commozione arrivata quando ha ammesso che i suoi genitori sarebbero stati molto fieri di lei per il traguardo.

Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).

Leggi anche: