Salvini a Draghi: «Noi sempre responsabili, ma vogliamo lo scostamento di bilancio»

Il segretario della Lega: «Mi aspetto dal Governo risposte sulla pace fiscale. Noi non mandiamo le letterine di Babbo Natale»

«Se è una sofferenza stare all’interno del governo bisogna dirlo con chiarezza: un governo con ultimatum perderebbe il senso di esistere. Lo dico anche per tanti altri che a settembre minacciano sfracelli e cose terribili». Sono state le parole di Mario Draghi durante la conferenza stampa dopo l’incontro con i sindacati, con cui il presidente del Consiglio ha anche tentato di placare le incandescenze sul fronte M5s. Draghi ha ribadito che tra le misure «urgenti» e «necessarie» su cui è al lavoro l’esecutivo, e che «sono nell’agenda di governo», ci sono anche le risposte ai nove punti presentati a Draghi nei giorni scorsi dal leader del M5s Giuseppe Conte.


A stretto giro, subito dopo la conclusione della conferenza stampa del presidente Draghi, sono arrivate le dichiarazioni del leader della leghista Matteo Salvini che, a margine di una manifestazione contro il degrado a Roma, ha dichiarato: «La Lega è da un anno e mezzo responsabile e leale, lascio agli altri gli strappi: noi non mandiamo le letterine di Babbo Natale come qualcuno, aspettando che succeda qualcosa», riferendosi alla lettera con i punti presentati dall’ex presidente del Consiglio Conte. Il leader del Carroccio ha poi aggiunto: «Ho letto che Draghi dice che non c’è bisogno di scostamento di bilancio, io la penso in maniera contraria: qui o si mettono 50 miliardi veri nelle tasche degli italiani oppure con i microbonus non si risolve nulla e aspetto una risposta dal Governo sulla pace fiscale».


Il leader del Carroccio ha poi osservato: «Nel Decreto Aiuti ci sono 15 miliardi di euro per famiglie e imprese, quindi il voto della Lega c’è. C’è il termovalorizzatore per Roma che renderà la città più pulita, ma l’importante è che non si portino in Aula temi di parte», ha detto riferendosi alla  depenalizzazione nella coltivazione della cannabis domestica e allo Ius Scholae. «Probabilmente nei mesi passati qualcuno ha contato troppo sulla nostra bonomia e la nostra lealtà – ha proseguito Salvini – ma lealtà non significa droga libera: se riportano in Aula la legge sulla droga libera faccio personalmente le barricate in Aula». Su questi punti il presidente Draghi aveva spiegato che, trattandosi di «proposte di iniziativa parlamentare, il governo non prende posizione».

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