Crisi di governo, Conte accolto con gli applausi all’assemblea dei deputati. Ma Alemanno lascia il M5S e passa a Italia Viva

La deputata pugliese aveva criticato la scelta del partito di non sostenere il governo Draghi

All’indomani del voto di fiducia in Senato, che ha determinato la fine del governo Draghi, si apre la resa dei conti nei partiti di maggioranza che ieri hanno deciso di non votare la fiducia all’esecutivo. Nelle scorse ore la ministra Gelmini e il ministro Brunetta hanno annunciato il loro addio a Forza Italia, in aperto dissenso contro la decisione di abbandonare l’Aula durante il voto, come la Lega. Ma la ferita è aperta anche nel Movimento 5 Stelle che non ha partecipato al voto. E mentre il presidente del M5s Conte viene accolto con gli applausi all’assemblea dei deputati, arriva la notizia di una nuova fuoriuscita dal Movimento: quella della deputata pugliese Soave Alemanno, che negli ultimi giorni è stata fortemente critica verso la linea di Giuseppe Conte. Alemanno ha annunciato il suo addio al M5s in un post su Facebook, dicendosi «amareggiata» perché «quella scritta nell’ultimo periodo è una brutta pagina che non avrei voluto leggere» e definendo la mancata fiducia di ieri da parte del Parlamento, ma soprattutto del M5s una «scelta insensata e vigliacca», che «ha buttato all’aria il lavoro fatto finora, sottraendosi, di fatto, dalla responsabilità di cercare delle soluzioni». La deputata lascia il gruppo del M5s alla Camera e, scrive Ansa, aderisce a quello di Italia Viva.


Conte ai deputati M5s: «Chiedevamo un’agenda di governo e abbiamo preso atto che non ci volevano, togliamo il disturbo»

Nel corso della riunione con i deputati pentastellati, secondo quanto riportato dall’Ansa, Conte ha dichiarato: «Siamo arrivati alla giornata di ieri con la strategia che abbiamo deciso insieme: chiedevamo un’agenda di governo e abbiamo preso atto che non ci volevano, togliamo il disturbo». Inoltre, il leader grillino, ha definito un «attacco frontale che ha fatto il paio con la posizione espressa da Draghi in Europa» il passaggio sul Superbonus 110% durante il discorso di ieri al Senato del presidente Draghi. Conte ha poi aggiunto che «del precariato non si è parlato per niente, sul salario minimo la nostra soglia legale non è stata considerata» e «sul reddito di cittadinanza già dall’inizio c’è stata riproposta la vulgata corrente che è causa di storture nel mercato del lavoro».


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