A rischio l’accordo sul grano ucraino, il Cremlino minaccia: «Via il blocco delle esportazioni agricole russe o salta tutto»

Era stato lo stesso Vladimir Putin a invocare la revoca delle restrizioni sulle spedizioni alimentari di Mosca come condizione per tenere in vita il patto sul frumento di Kiev. Un avvertimento fatto in Iran davanti a Erdogan e rivolto principalmente agli Stati Uniti

Rischia di saltare l’accordo sul grano ottenuto dopo la mediazione turca tra Russia e Ucraina. L’ultima minaccia arriva dal Cremlino, che attraverso il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko ha rilanciato la minaccia di non far partire le esportazioni di frumento dai porti di Kiev se non saranno accolte le richieste di Mosca. Il ministro russo citato dall’agenzia Interfax ha ribadito che «se gli ostacoli alle esportazioni agricole della Russia non saranno prontamente rimossi», l’accordo firmato a Istanbul potrebbe venir meno. Rudenko si è detto comunque confermato che le consegne di grano ucraino inizieranno presto e che l’accordo alla fine non salti. La previsione di Kiev aveva fissato proprio a oggi la ripresa delle spedizioni, come aveva anticipato il ministro delle Infrastrutture di Kiev, Oleksandre Kubrakov, tra i firmatari dell’accordo in Turchia. Lo scorso 19 luglio, era stato il presidente russo Putin a ribadire la posizione di Mosca davanti a Erdogan, durante il facci a faccia in Iran, pochi giorni prima della firma in Turchia: «Vedremo cosa succede – aveva detto Putin – gli Stati Uniti devono rimuovere tutte le restrizioni se vogliono migliorare la situazione sul mercato internazionale».


Leggi anche: