Dl missioni, svolta nel Pd: i dem non votano il supporto alla Guardia costiera libica

Il Partito democratico non vota la scheda 47 del decreto, che riguarda il rinnovo dei finanziamenti a Tripoli per il controllo dei confini marittimi

Il Partito democratico non ha votato il rinnovo del sostegno dell’Italia alla Guardia costiera libica. Le commissioni Esteri e Difesa della Camera si sono riunite per il voto finale sul dl Missioni internazionali, e il Pd non ha votato la scheda 47, quella riguardante le operazioni italiane nel Paese nordafricano. Nel punto si stabilisce la partecipazione del personale della Guardia di finanza alla missione bilaterale di «assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi per renderle progressivamente autonome nella gestione tecnica e operativa dei mezzi di cui sono dotate». Per questa è previsto un finanziamento di 11.848.004 euro fino al 31 dicembre 2022.


L’ok delle commissioni alla delibera è arrivato comunque, ma si tratta di una svolta significativa in area dem, dove finora i contrari ai finanziamenti erano stati la minoranza. L’anno scorso, nella stessa occasione, solo alcuni parlamentari Pd, M5S e Leu si rifiutarono di votare la scheda sulla Libia. Nel 2017 erano stati i ministri dem Marco Minniti e Andrea Orlando a sancire con una legge la collaborazione tra Roma e Tripoli. Dello stesso anno è anche il Memorandum d’intesa sulla “cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana”.


«Il Pd non vota a favore del rifinanziamento alla cosiddetta Guardia costiera libica», ha scritto su Twitter il deputato dem Matteo Orfini. «Una battaglia di pochi che finalmente diventa di tutto il partito. A dimostrazione che non bisogna mai rinunciare a una battaglia giusta, anche quando sembra di essere soli contro tutti».

In un commento sui suoi social, la responsabile degli Esteri del Partito democratico Lia Quartapelle ha spiegato: «L’anno scorso avevamo chiesto alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese un deciso cambiamento della missione a sostegno della Guardia costiera libica, per renderla più efficace contro i trafficanti e per proteggere i diritti umani. Il cambiamento non c’è stato: oggi non abbiamo votato la missione». Il Pd ha dato comunque l’ok alla scheda 33, che contempla il coinvolgimento di 6 navi e 8 velivoli in supporto alla Marina libica.

L’attacco di FdI

A votare a favore delle missioni è stato invece Fratelli d’Italia. In una nota a firma dei deputati della commissione Difesa Salvatore Deidda, Davide Galantino e Giovanni Russo, il partito ha commentato così il dietrofront del Pd: «Vergognoso il tentativo del Pd di rifarsi una verginità politica sulle missioni in Libia e che li ha portati oggi a spaccarsi: chi non ha partecipato al voto, chi ha votato a favore, chi contro, chi si è astenuto e chi addirittura ha accusato di irresponsabilità coloro che hanno votato a favore. Chi ha pensato la missione libica con la Guardia costiera se non i governi del Pd che dal 2013 si sono succeduti? Chi non ha saputo gestire il dossier libico?».

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