Elezioni, Paragone minaccia: «Mattarella intervenga sulle firme o la piazza esploderà»

Il senatore di Italexit: «Ci rivolgiamo al capo dello stato, chiedendo se è arbitro oppure se è parte di questo disegno di tenere fuori le forze antisistema»

«Raccogliere 750-1000 firme ad agosto significa voler eliminare le forze anti sistema. Ma il dissenso, se non trova spazio in Parlamento, esploderà in piazza. E io sarò lì». Gianluigi Paragone va all’attacco e chiama in causa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Italexit, che si presenterà per la prima volta alle elezioni il 25 settembre, deve infatti raccogliere le firme. «Ci rivolgiamo al capo dello stato, chiedendo se è arbitro oppure se è parte di questo disegno di tenere fuori le forze antisistema», dice Paragone in una conferenza stampa alla Camera. E ancora: «La raccolta firme ad agosto è una sfida impossibile, che comunque giocheremo. Ed è una ferita democratica non dare la possibilità quantomeno di giocare questa partita. Tocca ai palazzi – aggiunge – decidere se ci può essere una deroga. Ci rimettiamo al capo dello stato, siamo alla prova vera della tenuta democratica». Proprio ieri la vicequestora di Roma Nunzia Schilirò, sospesa dalla polizia per aver partecipato alle manifestazioni contro il Green pass, ha annunciato la sua candidatura con Italexit. Anche l’avvocata Consuelo Locati, legale dell’associazione ‘Sereni e sempre uniti’ che rappresenta 500 familiari di vittime del Covid, si candiderà come capolista alla Camera per Italexit nella circoscrizione di Bergamo.


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